La privatizzazione

Imperia, il caso Isah travalica i confini provinciali. Cgil e Uil scrivono ai prefetti, Regione e alle Asl: «In gioco il futuro di tutti i lavoratori della Sanità ligure»

Dopo il vertice in Prefettura chiesto accordo quadro nel quale vengano riconosciuti a tutti gli operatori le stesse possibilità

ImperiaAbbiamo seguito con molto interesse la discussione che si è sviluppata intorno al percorso in cui sono stati coinvolti i dipendenti dall’Istituto Isah di Imperia. Abbiamo preso atto molto positivamente della grande disponibilità dichiarata a mezzo stampa dall’Assessore regionale alla Salute Sonia Viale a tutela dei lavoratori. Tuttavia dobbiamo riscontrare proposte parziali che rischierebbero di produrre due ordini di iniquità proprio a discapito dei lavoratori».

Trasformazione dell’Isah da Ente pubblico a Fondazione,  Tiziano Tomatis (Fp Cgil) e Milena Speranza (Uil) della provincia di Imperia  si appellano ai  prefetti di Genova, Savona, Imperia e La Spezia alla Regione e ad Alisa in quanto le procedure di “mobilità dedicata” potrebbero avere una ricaduta su altre situazioni in tutto il territorio regionale.

«Il primo -prosegue la missiva – riguarda coloro che sono impiegati nella struttura Isah. Tutti saranno coinvolti nel percorso di trasformazione della struttura da Ente di diritto pubblico a Ente di diritto privato. Ad oggi l’Istituto garantirebbe continuità occupazionale, ma qualora in futuro volesse procedere a riorganizzazioni o denunciasse eventuali esuberi, tutti, perdendo lo status di pubblici dipendenti, non potrebbero accedere a mobilità verso altri enti pubblici. Il secondo tema riguarda i lavoratori impiegati presso gli enti che hanno proceduto negli anni e mesi passati o che vorranno procedere ad analogo percorso».

«Chiediamo -conclude la Cgil –  che possa essere definito un protocollo quadro nel quale vengano riconosciute a tutti i lavoratori le stesse possibilità. Chiediamo al prefetto del capoluogo ligure di voler, insieme all’assessorato, coordinare i lavori di questo tavolo al fine di garantire le stesse possibilità ai lavoratori. Alleghiamo, al fine di indicare un esempio positivo costruito nel tempo, l’accordo siglato a tutela dei lavoratori dipendenti dall’Ospedale Evangelico Internazionale di Genova Voltri, nella fase di privatizzazione del presidio ospedaliero. Riteniamo che altre forme forzate di “mobilità speciale” così come sono state riportate dalla stampa, siano soluzioni parziali e anche di dubbia fondatezza giuridica. Ringraziando e certi di un avvio celere della discussione e di un riscontro positivo, cogliamo l’occasione per porgere i più cordiali saluti».

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