Il report

Imperia «sesta provincia calabrese»: resta alta l’attenzione dell’Antimafia

Diffusa stamani la relazione del Ministro dell’Interno al Parlamento sull’attività svolta e i risultati conseguiti dalla DIA

Imperia. La «sesta provincia della Calabria», come era stata definita da Rosy Bindi (presidente della commissione parlamentare antimafia), resta ‘attenzionata’ dalla direzione investigativa antimafia (Dia) di Genova.
E’ quanto emerge dal report illustrato oggi dal colonnello Mario Mettifogo che ha esposto la relazione del Ministro dell’Interno al Parlamento sull’attività svolta e i risultati conseguiti dalla DIA nel secondo semestre 2018, in relazione alla Liguria. «Imperia è una provincia in cui vi è la presenza di un certo tipo di criminalità», ha detto il colonnello, che ha mantenuto uno stretto riserbo, come comprensibile, sulle possibili attività investigative in corso.

Stando alla relazione della Dia, nella provincia di Imperia operano qualificate proiezioni delle cosche reggine Santaiti-Gioffré, Gallico, Piromalli, Mazzaferro, Alvaro e Pelle, che fanno capo alla ‘locale’ di Ventimiglia. «In proposito – si legge nel report – appare emblematica la decisone emessa dalla Corte di Appello di Genova, nel mese di dicembre scorso, a conclusione del processo d’Appello bis ‘La Svolta’ che ha sostanzialmente confermato le condanne comminate dal Tribunale di Imperia ai partecipi dell’articolazione territoriale insediata nell’estremo ponente ligure – il ‘locale’ di Ventimiglia appunto – funzionale al collegamento con l’omologa proiezione ultranazionale, attiva nella vicina riviera francese: la cosiddetta camera di passaggio o di transito. 
Tra Taggia e Sanremo opererebbero alcuni soggetti collegati alle cosche di Palmi e Gioia Tauro».

Sempre in provincia di Imperia è stato recentemente sequestrato dai carabinieri un esercizio commerciale coinvolto in un acquisto online di semi di cannabis riconducibile al figlio di un elemento di vertice della cosca Mancuso di Limbadi (Vibo Valentia). Mentre a Sanremo è avvenuto il sequestro di una sala scommesse on line i cui proventi risultavano confluire nelle casse di una famiglia mafiosa di Partinico, in provincia di Palermo.

E’ radicato da tempo in provincia di Imperia un sodalizio camorrista, emanazione del clan napoletano Zaza con proiezione anche nella vicina Francia: si tratta, secondo quanto emerge dalla relazione, di proiezioni extraregionali della Camorra attive nel traffico di droga, contrabbando, contraffazione e commercializzazione di marchi, nell’esercizio abusivo del gioco anche online e nelle scommesse clandestine.

In tutte le province liguri si registra, poi, l’operatività di sodalizi di origine africana, sudamericana, ma anche romena e albanese, stanziali o in transito sul territorio. Si conferma il traffico e lo spaccio di droga, in particolare hashish e marijuana, ma anche cocaina in quantitativi minori. Il colonnello Mettifogo, ha comunque sottolineato che al momento non risultano esserci in Liguria insediamenti significativi di sodalizi criminali nigeriani, come ultimamente rilevato nelle regioni del nord-est. «Questi fenomeni, in Liguria, non sono ancora ben delineati», ha detto il comandante. Ma nel prossimo decennio, con la proiezione di un aumento significativo della popolazione nigeriana in Italia, la situazione potrà essere ben diversa da oggi.

 

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