In manette

Riva Ligure, il doppio lavoro di un insospettabile 49enne. Muratore di giorno, pusher di notte

Arrestato dopo due mesi di indagini. In casa aveva anche pistola

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Riva Ligure. E’ stato arrestato con l’accusa di spaccio, Domenico D’Andrea, incensurato di 49 anni, originario della provincia di Potenza ma da anni abitante nell’imperiese, dove lavora come muratore. Due mesi di indagini condotte dalla Squadra Mobile della Questura di Imperia, hanno consentito di smascherare l’uomo che, come una sorta di “Dottor Jekyll e Mr. Hyde”, di giorno lavorava in cantiere, di sera spacciava droga, per “arrotondare”.

Venerdì sera, i poliziotti lo hanno arrestato in flagranza, appena dopo aver ceduto mezz’etto di hashish ad un suo “cliente abituale”, lo stesso cliente che era stato controllato nel mesi di marzo e che, trovato in possesso di droga appena acquistata, aveva fatto scattare le indagini nei confronti dell’insospettabile muratore. In quell’occasione, infatti, gli agenti avevano individuato la vettura del pusher, risalendo poi a lui, subito dopo la cessione della dose.

E’ così iniziato il monitoraggio dei movimenti di D’Andrea, anche con l’ausilio di strumenti tecnologici grazie ai quali gli agenti hanno documentato, e talvolta anche sequestrato, numerose cessioni di hashish effettuate, piuttosto frequentemente ed in quantitativi non certo modici, ad una serie di suoi “clienti abituali”. Nel pomeriggio di venerdì scorso, uno di questi è stato notato nel centro cittadino di Imperia, nei pressi della sua abitazione, mentre Domenico D’Andrea stava sopraggiungendo con la propria autovettura e lo faceva salire a bordo. I poliziotti hanno così osservato in diretta di droga e la consegna del denaro, e sono intervenuti arrestando il pusher.

Subito dopo, gli investigatori hanno perquisito l’abitazione di D’Andrea, rinvenendo immediatamente 5 pezzi di hashish per un peso di circa 400 grammi, nonché un bilancino di precisione, materiale per il confezionamento dello stupefacente e somme di denaro ritenute provento dello spaccio.

In camera da letto, nascosta in un comodino, l’uomo aveva nascosto inoltre un’agenda contenente appunti manoscritti riguardanti nomi di “clienti” e importi a credito e una pistola automatica calibro 45, “Ballester Molina” fabbricata in Argentina, riportante la scritta “Policia Maritima”, con tanto di numero di matricola, con inserito un caricatore completo di 7 colpi ed accanto alla stessa vi era un altro caricatore con all’interno altrettanti proiettili.

L’arma, illegalmente detenuta, è perfettamente efficiente e funzionante, nonché “accompagnata” da cospicuo munizionamento.
In uno sgabuzzino, infatti, occultati all’interno di un paio di scarpe, venivano rinvenuti 6 proiettili calibro 45 ed una scatola con 34 proiettili calibro 22. Ancora, venivano trovate, nascoste rispettivamente in un foro d’areazione del salotto e sotto il battiscopa della cucina, 2 scatole di proiettili calibro 45 contenenti complessivamente 100 colpi ed una scatola completa di 50 proiettili cal. 22.

Infine, nel garage di pertinenza veniva anche rinvenuto un coltello, della lunghezza di circa 30 cm, utilizzato per dividere l’hashish.
Condotto in Questura, l’acquirente della droga veniva segnalato alla locale Prefettura per l’illecito amministrativo accertato nei suoi confronti (ossia l’uso personale dello stupefacente)
L’arrestato, invece, su disposizione del pubblico ministero, veniva associato presso la Casa Circondariale di Imperia in attesa dell’udienza di convalida, che si teneva nella giornata di ieri, all’esito della convalida, l’arresto veniva convalidato e – considerata la concreta gravità dei reati accertati e la professionalità con cui da tempo risultava reiterata l’attività di spaccio di hashish per consistenti quantitativi e con lucrosi guadagni, significativa dello stabile inserimento in ambienti dediti allo spaccio e della disponibilità di sicuri canali di rifornimento di stupefacente – nei suoi confronti veniva applicata la misura cautelare della custodia in carcere.

Gli investigatori della Squadra Mobile dovranno ora concentrare le indagini sulla pistola sequestrata, per verificarne la provenienza ed anche, tramite gli accertamenti balistici, se sia già stata utilizzata in passato per commettere dei delitti.

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