“I Figli del Vulcano”, al Salone del Libro di Torino l’ultima fatica letteraria dello scrittore ponentino Roberto Vallepiano



Nel 2017 ha dato alle stampe “Ufficio sinistri.Il buco nero in cui è scomparsa la sinistra”
Torino. Lo scrittore e attivista politico del Ponente Ligure, Roberto Vallepiano, sarà presente al Salone Internazionale del Libro per presentare, in anteprima nazionale, la sua nuova opera ambientata in Centroamerica: “I Figli del Vulcano”.
Il libro scaturisce da un lungo viaggio di diversi mesi trascorsi dall’autore attraversando diversi paesi centroamericani, che così descrive la sua esperienza: “Racconti rivoluzionari narrati dalla viva voce dei protagonisti. La ribellione come metafora del fuoco, la lotta dei popoli come storia collettiva fatta di tante storie individuali”.
L’autore mostra quelle che lui stesso definisce come le “ Vene aperte dell’America Latina”. E a loro: “Ridona voce, memoria e grammatica a chi ha messo armi e cuore al servizio della giustizia. Immagina: “Le pagine come tante piccole eruzioni che trasformano le idee in scintille e le ingiustizie in furore incendiario. L’epicentro da cui si irradiano gli avvenimenti è il Guatemala, paese magico e surreale, per poi attraversare come una porta dimensionale paesi come Cuba, El Salvador, Haiti, Messico, Guyana e Nicaragua”.
Il genere dell’opera è a metà tra il romanzo storico e: “L’autobiografia di una rivoluzione”. Ogni capitolo è un libro nel libro. I vari paragrafi sono collegati l’uno all’altro da un filo rosso fatto di gesta rivoluzionarie, spesso declinate al femminile. Lo stile è evocativo. La narrazione è diretta ed il linguaggio fluido e comunicativo, simile ai racconti orali. “Un testo che non vuole essere un saggio di analisi politica né un quadretto agiografico di esotismo rivoluzionario, ma un atto deliberato di amore per le favolose terre del Centroamerica e gratitudine nei confronti di quei popoli ribelli che hanno tentato l’assalto al cielo”.
SCHEDA AUTORE
Roberto Vallepiano è nato a Sanremo e vive nella Riviera Ligure di Ponente: “Terra di mare e di roccia, dove il sole regna anche di inverno”. Si definisce come: ”Agitatore culturale, poeta e attivista politico. Scrittore per passione e per diletto”. Fa parte della Rete Internazionale degli Artisti, Intellettuali e Movimenti Sociali in Difesa dell’Umanità. Da sempre attivo in campo politico, culturale e giornalistico, collabora attivamente con il Granma Internacional, organo ufficiale del Partito Comunista di Cuba.
Nel 2008 ha pubblicato il saggio storico intitolato “Resistenza e Lotta di Liberazione nel Ponente Ligure”. Nel 2013 ha pubblicato il libro “Svendola. Anche i Nichi piangono”. Nel 2015 è uscito il libro dal titolo “Cuba. Geografia del desiderio” che ha ricevuto da subito un ottimo giudizio della critica e che, dopo aver partecipato a diversi festival in Italia, nel febbraio del 2016 è stato invitato alla Fiera Internazionale del Libro dell’Avana.
Nel 2017 ha dato alle stampe “Ufficio sinistri.Il buco nero in cui è scomparsa la sinistra” per le Edizioni Be Press, libro che ha suscitato un vivace dibattito all’interno dell’area della sinistra e dei movimenti. Nel 2019 la pubblicazione del suo nuovo libro “I figli del vulcano” sempre per le Edizioni Be Press. Per le sue opere ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti tra cui la Medaglia Josè Martì per la divulgazione culturale a Cuba e il Premio Giap per il Pensiero Critico nella Repubblica Socialista del Vietnam.