Rappresentanza

Visita del comitato bilaterale Schengen a Ventimiglia: «Il trattato va rivisto»

Ringraziate le forze dell'ordine per il loro lavoro sul territorio

Ventimiglia. «Il Trattato di Schengen va studiato ed eventualmente revisionato, con buon senso, prendendo atto che ci sono situazioni in cui la libera circolazione in Europa non è più garantita. L’esempio lo abbiamo sul nostro confine». Lo ha detto Eugenio Zoffili il presidente del comitato bilaterale Schengen, Europol e Immigrazione una cui delegazione è venuta a Ventimiglia. Erano presenti anche Flavio Di Muro (Lega), parlamentare ventimigliese; deputato Giorgio Silli (Forza Italia); deputato Francesca Galizia (Movimento 5 Stelle); senatore Carlo Martelli (Gruppo misto); deputato Piero De Luca (Pd); Massimo Bontempi (Prefetto e direttore centrale Immigrazione e della polizia di frontiera).

La dichiarazione di Zoffili arriva a pochi giorni dalla richiesta delle autorità francesi di una nuova deroga, per ragioni di terrorismo (dovute anche alla paventata partenza dalla Libia dei migliaia di rifugiati), all’applicazione del Trattato di Schengen, che in pratica significa ripristino dei controlli alla frontiera. Dopo un vertice, che si è tenuto nei locali della polizia di frontiera di Ventimiglia, la Commissione ha effettuato un sopralluogo al centro di accoglienza migranti del Roya e ai principali valichi. «Abbiamo rilevato la passione con cui le forze dell’ordine e quelle armate lavorano per garantire sicurezza ai cittadini – ha aggiunto – nella lotta all’immigrazione clandestina, ma soprattutto ai trafficanti di uomini».

Lotta all’immigrazione clandestina, ai trafficanti di uomini e contrasto ad altre forme di illegalità: sono questi gli obiettivi che, secondo il comitato, Ventimiglia ha raggiunto «grazie alle forze dell’ordine che lavorano di giorno e di notte per la nostra sicurezza».

A Ventimiglia si è svolto un «tavolo che è durato più di due ore nella sede della polizia di frontiera – ha spiegato Zoffilli -. Abbiamo fatto il punto su Ventimiglia, sulla situazione della frontiera, sui problemi che ci sono stati negli anni scorsi, sulle evoluzioni fortunatamente in positivo. Abbiamo verificato che l’accordo che è stato siglato tra il Ministero dell’Interno italiano e il Ministero francese ha portato a dei benefici per i nostri territori e anche per quelli di confine francese anche nei rapporti tra Italia e Francia. C’è una buona collaborazione tra le nostre forze dell’ordine e quelle francesi. Ci siamo complimentati con i nostri agenti, c’erano rappresentanze al tavolo di tutte le forze dell’ordine e delle forze armate. L’obiettivo è ovviamente la lotta all’immigrazione clandestina, la tutela e la sicurezza del nostro Paese, la sicurezza dei cittadini di Ventimiglia e dei cittadini tutti. E’ emerso  che il numero dei rimpatri ha superato il numero degli arrivi. Agenti che sono operativi non solo sul fronte dell’immigrazione clandestina ma anche al contrasto di altre forme di criminalità: sono stati arrestati latitanti o altri criminali che si spostano tra i due Paesi attraverso questa frontiera».

«Ringrazio la commissione che ha recepito una mia precisa istanza motivo per il quale all’inizio del mio mandato parlamentare ho chiesto di essere componente di questo comitato, che è quello di organizzare una visita ben strutturata qui sul territorio di Ventimiglia perché ritengo che la situazione dell’accordo di Schengen, dei flussi migratori e di tutto quello che ruota in queste casistiche abbia a Ventimiglia il suo epicentro italiano – ha dichiarato Flavio Di Muro -. Spesso Ventimiglia è stata definita come il tappo d’Europa nel senso di imbuto verso il quale i flussi migratori che arrivano dalla rotta balcanica, o dal mar Mediterraneo o di migranti che arrivano dal territorio nazionale arrivano a Ventimiglia con evidenti disagi anche per la popolazione residente. I cittadini di Ventimiglia hanno pagato un prezzo alto che non gli compete. Siamo preoccupati da richiesta di deroga del trattato di Schengen».

«La crisi della Libia potrebbe far aumentare il numero delle presenze nel Mediterraneo e questo impone innanzitutto di rivedere il trattato di Dublino, perché non è più tollerabile che non si intervenga a livello europeo e globale, per la gestione dei migranti – ha detto De Luca (Pd) -. Bisogna poi rafforzare le azioni della UE nel sostegno agli Stati che devono effettuare rimpatri e rafforzare la normativa Schengen visto che ora è possibile che i singoli Stati possano chiedere e ottenere in modo unilaterale di chiudere le frontiere. Derogare continuamente Schengen è far venire meno la libera circolazione che è uno dei pilastri dell’Unione Europea».

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