Il caso

Mobilità green, inchiesta di Legambiente boccia Imperia

L'assessore Gandolfo pronto a impegnarsi: «Presto nuove colonnine ricarica e navette elettriche»

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Imperia. Se in tutto lo Stivale sempre più cittadini scelgono di spostarsi con mezzi non inquinanti, a Imperia auto elettriche, e-bike, bus a zero emissioni sono ancora un miraggio. È quanto emerge da “Le città elettriche”, indagine realizzata da Legambiente in collaborazione con l’associazione MotusE che ha elaborato il primo rapporto sulle nuove forme di mobilità in Italia.

Secondo lo studio, nel capoluogo di provincia soltanto il 24 per cento degli spostamenti delle persone avvengono su mezzi “green”. Nel dettaglio, su un 25.257 autoveicoli in circolazione, in un rapporto di 60 su 100 abitanti, il numero di quelli elettrici e ibridi è appena di 7 per un’incidenza sul totale dello 0,03 per cento. Lo stesso vale per le due ruote, dove su un parco moto e scooter di 11.790 unità, solo 4 (0,03 per cento) rispettano l’ambiente, e per i trasporti pubblici, tanto che se su contano 906.366 vetture, usufruiscono del servizio di autobus elettrici e ibridi 40.000 passeggeri all’anno per un peso sul totale del 6 per cento. Addirittura, per Legambiente nessun imperiese si servirebbe di quella nuove frontiera rappresentata dalla mobilità condivisa, ovvero car, moto e bike sharing.

Riferiti all’anno 2018, i dati vengono definiti dallo stesso rapporto «indicatori particolarmente negativi o preoccupanti», segni marcati di una mobilità ancora inquinata, congestionata e poco sostenibile. Ma cosa fare se lo stesso Legambiente assegna alle politiche ambientali intraprese dall’amministrazione, quindi a Pum (Piano urbano della mobilità), Pums (Piano urbano mobilità sostenibile) e altre, un voto di 1 su 5? Semplicemente impegnarsi, adottato visioni più lungimiranti.

Al riguardo l’assessore all’ambiente Laura Gandolfo evidenzia: «Stiamo portando avanti un progetto dedicato all’e-mobility che a breve porterà all’installazione di otto colonnine di ricarica per le auto elettriche. L’Amministrazione ha inoltre deciso di affiancare alla futura pista ciclo-pedonale una navetta elettrica ed ecologica che collegherà i due centri di Oneglia e Porto Maurizio. Sul car sharing ritengo ci siano delle oggettive difficoltà, legate anche a orografia e demografia, che fanno sì che il nostro territorio non sia un mercato particolarmente appetibile. Sul bike sharing vedo che sta trovando molte difficoltà in tante parti d’Italia a causa del ripetersi di atti di vandalismo. Ciononostante, ritengo che con la futura pista ciclabile potranno essere vagliate delle opzioni in questo senso, da cui ne beneficerà anche il turismo. Parliamo infatti di iniziative che possono dare lustro alla città, rendendola più sostenibile e più attrattiva nei confronti dei turisti».

 

 

 

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