La polemica

«I morti vanno ricordati e onorati, non sovvenzionati», il candidato sindaco di Sanremo Condò fa i conti in tasca alle associazioni dei combattenti

Risponde alla referente provinciale di Anpi che ha difeso il valore della festa nazionale del 25 Aprile

riviera24 - alessandro condò

Sanremo. «I morti vanno ricordati e onorati, non sovvenzionati». Lo scrive il candidato sindaco Alessandro Condò (“Sanremo Libera”) rispondendo alle parole di difesa sul valore della festa nazionale del 25 Aprile elargite dalla responsabile della sezione provinciale dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia Amelia Narciso.

«Per me il 25 Aprile è sempre stato più che il giorno della Liberazione [… ] quello della riflessione e dei quesiti – scrive il capo gruppo della lista civica in corsa alle prossime amministrative  –. In particolar modo, quello dei fondi governativi, ovvero un tabù mai affrontato prima da nessuno. Per capirne la portata basta andare sul sito del Senato e leggersi la relazione (del 2018) sul riparto dei versamenti alle associazioni combattentistiche».

Numeri sotto mano (che potete trovare cliccando qui), Condò fa così i conti in tasca alle associazioni combattentistiche e partigiane italiane:

«I trasferimenti provengono da due voci di bilancio: da una parte, ci sono 1,9 milioni di euro riservati dal ministero dell’Interno e altri 1,6 milioni elargiti dal ministero della Difesa. La maggior parte dei soldi (che l’Anpi tiene a precisare vengano assegnati “non a fondo perduto”, ma sulla base di “progetti di ricerca”) finisce a associazioni che si riconoscono a vario titolo nell’esperienza dei partigiani. I fondi della Difesa sono stati così ripartiti: -un milione di euro è destinato alle associazioni combattentistiche e partigiane e appena 693mila euro a quelle d’Arma. I bonifici sono sostanziosi: 81.500 euro sono finiti all’Associazione Nazionale tra le Famiglie Italiane dei Martiri Caduti per la Libertà della Patria, 32mila all’Associazione Nazionale Veterani Reduci Garibaldini, 40mila all’Associazione nazionale partigiani cristiani e 90.100 all’Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia, dall’Internamento e dalla Guerra di Liberazione . Senza dimenticare chi le raduna: alla Federazione Italiana delle Associazioni Partigiane mettiamo a disposizione altri 50.000 euro; mentre alla Federazione italiana volontari della Libertà altri 85mila. -infine c’è l’Anpi. Per la più grande delle organizzazioni della Liberazione, la Difesa riserva 100.000 euro, appena 7mila in meno del 2017. Dal 2013 ad oggi, ha incassato qualcosa come 607mila euro. A questi, ovviamente, va aggiunto il 5×1000, che dal 2014 ad oggi ha fruttato 1 milione e 200mila euro. Totale: 1,8 milioni di euro abbondanti».

«Mica male – commenta il candidato sindaco – . Senza contare le decine di finanziamenti elargiti dagli Enti locali per iniziative di vario genere. Festeggiate i pure il vostro 25 Aprile, ma fatelo a spese vostre. Appare ormai evidente come non sia più questione di essere antifascista o meno, ma di come la sperequazione dei fondi destinati a tali associazioni che nulla hanno a che vedere con il presente, sia ingiustificato e sproporzionato».

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