Stagione 2019

Turismo, Coldiretti Liguria: «Dai cuochi pescatori e contadini alla visite in aziende per conoscere il territorio»

Confermato Diego Scaramuzza alla guida degli agriturismi italiani di Campagna Amica

riviera24 - Coldiretti

Giornate di sole e clima primaverile: in Liguria inizia la stagione 2019, con le strutture extralberghiere che, ogni anno, vengono scelte da 5mln di turisti. Tra queste spopolano gli agriturismi, arrivati a 600 strutture, tra i quali si contano quelli di Campagna Amica, che rispondono in maniera completa alle esigenze del nuovo turismo esperienziale, facendo toccare con mano il territorio, la sua cultura e la sua tradizione culinaria. «»

Lo rende noto Coldiretti Liguria, su base dati Unioncamere, a seguito dell’Assemblea nazionale di Terranostra, l’Associazione Agrituristica di Campagna Amica nella quale sono stati rinnovati gli organi con i nuovi componenti della Giunta esecutiva: Diego Scaramuzza (presidente), Stefania Grandinetti e Gabriele Maiezza (vice presidenti), Simone Ferri Graziani, Cristina Scappaticci, Elena Tortoioli e Filippo De Miccolis.

In Liguria il turismo balneare è la storica vocazione della costa, mentre, da un po’ di anni, continua il buon andamento del turismo enogastronomico, usato come criterio di scelta per 1 turista su 4: la buona cucina e l’enogastronomia locale scoperta nei piccoli borghi si piazza al secondo posto (26%) dopo le escursioni, mentre distanzia le visite a musei, monumenti e siti d’interesse scelti dal solo 12,8% dei turisti. È per questo che anche nella nostra regione spopolano i cuochi contadini, accompagnati negli ittiturismi della costa dai cosiddetti Fischer-Chef. A livello nazionale sono già mille questi cuochi che sanno coniugare tradizione e modernità e che hanno conseguito l’attestato di agrichef Campagna Amica, e l’inserimento nell’albo nazionale, grazie alla frequentazione di corsi propedeutici.

“Il settore agrituristico – afferma il Presidente degli Agriturismi Campagna Amica Liguria, Marcello Grenna – è un settore fondamentale per la Liguria, che permette a molte aziende agricole di valorizzare ulteriormente la propria impresa grazie a questa attività connessa, attraverso la quale si può far conoscere, al turista italiano e straniero, la realtà delle nostre aziende e dei nostri prodotti ed eccellenze. Ed è qui che entra in campo la figura del cuoco contadino che lavora negli agriturismi di Campagna Amica e, attorno al quale, ruotano tre concetti fondamentali: qualità, tracciabilità e distintività con l’offerta di piatti a chilometri zero e la garanzia di trasparenza e sostenibilità. Ma nella nostra regione non si tratta solo di valorizzazione del km 0 ma anche di miglio 0, grazie ai pescatori che, direttamente dalla banchina, cucinano e fanno conscere il pescato locale appena portato a terra. Si tratta di nuove figure professionali che sono espressione della nuova agricoltura e della nuova pesca che, oltre a portare avanti mestieri di tradizione millenaria si fanno anche promotori del cibo, del territorio e del mare locale”.

“Gli agriturismi di Campagna Amica Liguria, – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossasono strutture dove in ogni angolo si respira la tradizione dei nostri luoghi. Ospitalità e distintività sono i cavalli di battaglia che li rendono emblemi del vero agriturismo italiano. Il valore aggiunto di queste strutture è la possibilità di far toccare con mano il territorio e trasformare la vacanza in un’esperienza a 360° della realtà locale grazie ad attività, quali le visite in azienda, laboratori didattici e la possibilità di assaporare i piatti della tradizione. A livello locale il legame con il territorio nella scelta degli ingredienti da utilizzare in cucina è diventato un elemento determinante di successo per ristorazione, con l’agriturismo che ha fatto da apripista a una vera e propria rivoluzione culturale nel settore. Questa rivoluzione va però accompagnata da scelte legislative fondamentali come l’estensione a tutta la ristorazione dell’obbligo di indicare nei menu la provenienza dei prodotti agricoli utilizzati nelle ricette: solo così si potrà valorizzare il territorio, sostenere l’economia locale e garantire al turista di assaggiare veramente la nostra Liguria“.

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