Il caso

Imperia, accusati di essere falsi ‘007’ per truffare francese. Chiesta la condanna

I fatti si sarebbero svolti tra Ventimiglia e la vicina Costa Azzurra

tribunale imperia

Imperia. Il pubblico ministero Antonella Politi ha chiesto la condanna a 3 anni di reclusione e 1000 euro di multa per il poliziotto Emilio Lopez e a 3 anni e 8 mesi e 1500 euro di multa per Nicodemo Albanese, entrambi accusati di aver truffato un cittadino francese, L.D.G., spillandogli quasi 50mila euro in cambio della promessa di un lavoro prima a Monaco e poi al Parlamento Europeo nell’ambito dei servizi segreti e di fantomatiche indagini nei confronti della moglie dalla quale la presunta vittima si stava separando. Per farlo, secondo la pubblica accusa Albanese e Lopez si erano spacciati per agenti segreti.

Una vicenda complessa, come sottolineato più volte dallo stesso pm, che ha visto due filoni investigativi confluire in un’unica indagine con i due presunti millantatori finiti alla sbarra e un terzo imputato, l’ex consigliere comunale Gianluca De Lucia, assolto in abbreviato dal giudice Botti.

Per truffare L.D.G., Albanese gli si era presentato in qualità di vice-questore e un avvocato, facente parte dei servizi segreti italiani (AISE). Un’informazione, questa, avvalorata dal presunto complice Lopez, all’epoca dei fatti agente di Polizia in forza al centro di cooperazione di Ventimiglia e, in una occasione, durante una cena, anche da Gianluca De Lucia: tutti presentati dall’Albanese come appartenenti al servizio di sicurezza militare del quale anche la vittima avrebbe presto fatto parte.

«Spendere il nome dei servizi italiani per truffare un giovane che già si trova in difficoltà, definirlo un danno grave e spregevole è poco», ha dichiarato l’avvocato di Stato, rappresentante del Consiglio dei Ministri e del ministro dell’Interno, costituiti parte civile nel processo. L’avvocato ha chiesto una condanna esemplare e un risarcimento di 100mila euro per i danni di immagine patiti dalle istituzioni. «I servizi segreti sono quelli che fanno sì che non saltino in aria i nostri aerei, sono quelli che proteggono le nostre stazioni – ha aggiunto -. Svolgono una funzione importantissima e non va mai data un’accezione negativa al loro operato. Inoltre questa situazione ha creato danni sovranazionali nei rapporti con la Francia oltre ad aver fatto perdere dati che dovevano restare segreti».

Il collegio del Tribunale di Imperia, presieduto dal giudice Donatella Aschero, ha rinviato il processo al 4 aprile, giorno in cui verrà pronunciata la sentenza di condanna o assoluzione per i due imputati.

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