Nuovi dettagli

Da Imperia in Germania per interrogare Alena. La giovane precipitata a Capo Nero ha raccontato la sua versione

La Procura attende trascrizione dell'interrogatorio, che si è svolto in lingua tedesca

Imperia. E’ durato a lungo l’interrogatorio in Germania di Alena Sudokova, la cittadina tedesca di 22 anni rimasta gravemente ferita dopo essere precipitata per circa 70 metri in una scarpata a Capo Nero, al confine tra Ospedaletti e Sanremo, la notte del 31 luglio scorso. Per quanto accaduto, si trova al momento in carcere, con l’accusa di tentato omicidio, il 32enne tunisino Zied Yakoubi che secondo la tesi accusatoria avrebbe spinto la 22enne nel dirupo al termine di una tentata violenza sessuale.

In una località tedesca, che resta protetta dal segreto e dal massimo riserbo, il sostituto procuratore di Imperia Barbara Bresci, ha ascoltato la giovane, che ha risposto alle sue domande. Non trapela ancora nulla della versione fornita da Alena: versione che verrà valutata dal sostituto procuratore Bresci insieme con il procuratore capo di Imperia Alberto Lari, solo quando verrà spedita alla Procura imperiese la trascrizione dell’interrogatorio, avvenuto in lingua tedesca con la mediazione di un interprete.

Dopo mesi di terapie e cure, la giovane era tornata a parlare. Fin dal primo momento, la Procura aveva ritenuto fondamentale la testimonianza di Alena per mettere la parola “fine” alle indagini e formulare i capi di accusa nei confronti di Zied, sul quale comunque pesano già gravi indizi di colpevolezza. L’uomo è stato visto da un testimone oculare mentre aggrediva la giovane in una piazzola sull’Aurelia. Pochi attimi dopo, Alena è precipitata.

Nella caduta, Alena aveva riportato ferite gravissime, tra cui la frattura del femore in diversi punti e un trauma toracico che aveva comportato il collasso dei polmoni, motivo per cui la giovane, ricoverata prima al Santa Corona di Pietra Ligure e poi in un ospedale tedesco, ha respirato per mesi attraverso una ventilazione assistita. A fine agosto, Alena aveva riaperto gli occhi, uscendo dal coma farmacologico. Ma, secondo quanto aveva riferito Nadia, segretaria della chiesa russa di Sanremo dove la giovane era ospite con la sua famiglia prima della tragedia e portavoce della famiglia, Alena era “come se ancora non fosse connessa alla realtà”. Le sue condizioni sono poi, pian piano, migliorate, e ora la giovane può di nuovo parlare.

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