Reggio Calabria. Non solo la latitanza dell’ex deputato di Forza Italia, Amedeo Matacena. Claudio Scajola, ex ministro e attuale sindaco di Imperia, imputato nel “processo Breakfast“, è accusato anche di aver favorito la massoneria deviata e un sistema di potere occulto legato alla ‘ndrangheta e alla politica. A chiedere la modifica del capo di imputazione nei confronti di Scajola è stato il procuratore aggiunto di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo.
Secondo l’accusa, il sistema ‘ndrangheta – politica – massoneria deviata era in grado di scippare a governo e istituzioni il proprio ruolo. Gli inquirenti parlano di un giro di relazioni politiche, istituzionali e imprenditoriali su base regionale, nazionale e internazionale. Uno Stato parallelo che sarebbe sorto sulle ceneri della Loggia P2.
“Se non fossimo in una aula di Tribunale, la vicenda assumerebbe i toni del ridicolo”, commenta Claudio Scajola. Mentre il suo avvocato, Elisabetta Busuito, aggiunge: “Prendiamo atto di questa nuova contestazione formulata dall’accusa, che ci lascia ancora una volta sbalorditi. Ci dispiace molto perché questo vuol dire che si allungheranno ancora i tempi processuali per un dibattimento che proviene da una richiesta di rito immediato, dalla quale sono passati quattro anni. L’allungamento dell’istruttoria dibattimentale non ci preoccupa poiché le risultanze investigative da cui proviene non dimostrano assolutamente nulla nei confronti del mio assistito”.
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