Verso il festival

Mahmood completa il cast di Sanremo 2019. Tra i big Patty Pravo, Arisa e Renga

Dal Teatro del Casinò il secondo e ultimo atto di Sanremo Giovani con Baudo&Rovazzi

Sanremo. È ufficialmente partito il conto alla rovescia verso la 69esima edizione del Festival.

Questa sera dal palco del Teatro dell’Opera del Casinò si è concluso Sanremo Giovani, la nuova kermesse di Rai Uno dedicata alle giovani promesse della musica italiana che ha decretato le due nuove proposte che a febbraio (dal 5 al 9) si sfideranno con i 22 big.

Dopo la proclamazione di Einar Ortiz, avvenuta ieri, a staccare il secondo pass disponibile per l’Ariston è stato Mahmood. Il 26 enne di origine egiziana, volto già conosciuto al pubblico dei talent (ha partecipato a X Factor nel 2012), si era ritagliato una prima apparizione al Festival del 2016 proprio fra i giovani. Quest’anno ci ha riprovato, con un brano, “Gioventù bruciata”, che ha convinto la giuria capitanata da Claudio Baglioni, quella degli esperti presieduta da Luca Barbarossa, il pubblico a casa ma anche i giornalisti che gli hanno assegnato il premio della critica.

Nel corso della puntata, l’eccezionale duo di conduttori, Pippo Baudo e Fabio Rovazzi – il maestro e l’allievo, la leggenda e l’emergente –, ha anche svelato gli 11 campioni che comporranno il festivalone 2019.

Al già annunciato parterre di cantanti, si aggiungono: Federica Carta e Shade (“Senza farlo apposta”); Patty Pravo e Briga (“Un po’ come la vita”); Negrita (“I ragazzi stanno bene”); Daniele Silvestri (“Argento vivo”); Ex-Otago (“Solo una canzone”); Achille Lauro (“Rolls Royce”); Arisa (“Mi sento bene”); Francesco Renga (“Aspetto che torni”); Boomdabash (“Un milione”); Enrico Nigiotti (“Nonno Hollywood”); Nino D’Angelo e Livio Cori (“Un’altra luce”).

Tra vecchie conoscenze, vincitori di edizioni passate e qualche sorpresa, il cantante-presentatore-direttore artistico Baglioni ha messo in piedi una squadra forte, sorprendente, che mescola tradizione e modernità in maniera fresca, proprio come aveva promesso. Le carte sembrano promettere bene, in direzione di un nuovo Festival di Sanremo e non a caso, l’antipasto è stato servito proprio lì dove il Festival è nato nel lontano 1951, il teatro della casa da gioco che a distanza di tanti anni è tornato al centro della scena.

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