Gli introiti

Sanremo, ecco dove finiranno i soldi dell’imposta di soggiorno

A spiegarlo l’assessore al Turismo Marco Sarlo

tassa di soggiorno

Sanremo. «Le future entrate dell’imposta di soggiorno rappresenteranno una nuova opportunità per razionalizzare e migliorare le attività di promozione, i servizi e l’ospitalità, per sostenere le strutture ricettive, per gli interventi di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali e ambientali locali, per l’organizzazione di nuovi eventi e per il funzionamento dell’Ufficio di Informazione e Accoglienza Turistica (IAT)».

Così l’assessore al Turismo Marco Sarlo in merito agli introiti dell’imposta di soggiorno che sarà introdotta dal 1° giugno 2019. In ossequio al Patto per il Turismo di Regione Liguria, i proventi di questa “tassa”, che verrà pagata dai turisti che soggiornano a Sanremo, saranno investiti per il 60 % per la promozione della città, in sintonia con gli operatori del settore, mentre il restante 40% verrà speso in iniziative per la manutenzione e il decoro cittadini.

L’imposta sarà applicata fino ad un massimo di 5 notti di pernottamenti consecutivi e non sarà applicata dal 1° novembre al 31 marzo con esclusione: della settimana del Festival della Canzone Italiana dal lunedì al sabato compresi; di quella di Pasqua e dal 29 dicembre al 06 gennaio. Avrà inoltre una riduzione del 50% per gruppi turistici e/o partecipanti a congressi purché composti da almeno 20 persone.

Sono invece esentati dal pagamento dell’imposta: bambini e ragazzi sino a 14 anni compiuti; coloro che soggiornano per motivi sanitari (degenti e/o accompagnatori); gli appartenenti alle forze di polizia o altri corpi dello Stato in servizio; i portatori di handicap; gli autisti di bus turistici e accompagnatori turistici; operatori turistici e giornalisti in servizio per la promozione del territorio.

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