A Pontedassio i funerali dell’alpino Pietro Ramoino: morto in Russia 75 anni fa






Dislocato nella periferia di Rossosch, Pietro Ramoino aveva 22 anni quando venne dato per disperso
Pontedassio. Ha perso la vita durante la tragica Ritirata di Russia, ma solo oggi i suoi resti sono stati sepolti nel cimitero della sua cittadina: sono stati celebrati stamani, a settantacinque anni dalla morte, i funerali dell’alpino Pietro Ramoino. Per l’addio al soldato, nel piccolo Comune dell’entroterra di Imperia si sono riunite le massime cariche istituzionali della provincia.
Dislocato nella periferia di Rossosch, Pietro Ramoino aveva 22 anni quando venne dato per disperso. Era il 1943 e l’Italia piangeva i giovani soldati morti nella gelida steppa russa. I suoi resti sono rientrati assieme a quelli di altri novantanove soldati italiani. Solo a sei di loro è stato possibile dare un nome, grazie alla placca militare e ai brandelli della divisa abbinata. Tra questi c’è anche Pietro.
La cerimonia si è aperta alle 9.30 con una messa. Mentre alle 11.30, dopo un corteo che ha visto partecipare molti alpini, Ramoino è stato sepolto nella cripta della cappella. Oltre a Bianca, anziana sorella di Pietro, erano presenti anche il prefetto di Imperia, Silvana Tizzano, il sindaco Franco Ardissone e il presidente del consiglio regionale Alessandro Piana, che ha dichiarato: “La vita di Pietro e il suo sacrificio appartengono a ciascuno di noi, fanno parte della nostra memoria e meritano il nostro rispetto come italiani e come liguri: insieme a tanti altri giovani della nostra terra Pietro, in quegli anni, è andato a morire in un paese lontano. Ora, dopo tanto tempo, finalmente riposerà in pace nel cimitero del paese in cui era nato e che lo aveva visto crescere. Non poteva essere più giusto accompagnarlo qui, accanto ai suoi cari, che in occasione della Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate”.