Carabinieri fermano staffetta della droga dalla Spagna a Imperia: quattro arresti




Per evitare di essere intercettati i trafficanti erano anche soliti cambiare la targa ai veicoli
Imperia. Quattro persone sono state arrestate ieri dai carabinieri del comando provinciale su ordine della Procura di Imperia per traffico di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti. In carcere sono finiti Franco Guastamacchia, 44 anni, del torinese, Lodovico Alessandro Ilio, 39 anni, astigiano, Francesco Veneziano, 35enne di Milano e Simone Zabot, 36 anni, della provincia di Bologna. L’indagine, coordinata dal procuratore di Imperia Alberto Lari, è nata a margine dell’inchiesta antidroga “Andalusia”, che sempre ieri, a Genova, ha portato all’arresto di sedici persone e al sequestro di due tonnellate di droga e di due pistole. Nell’indagine, che anche nel capoluogo ligure era stata seguita dall’attuale procuratore di Imperia, all’epoca dei fatti parte della Direzione Distrettuale Antimafia, sono emersi collegamenti tra gli indagati e la ‘ndrangheta torinese.
I fatti. Il 29 gennaio 2018 due imperiesi, Giacomo Masotina, 43 anni e Giuseppe Bancale, 67 anni, sono stati fermati dai carabinieri alla barriera autostradale di Ventimiglia. Arrivavano dalla Spagna e in auto avevano 50 chilogrammi di marijuana e circa due di hascisc. Indagini successive hanno permesso ai militari di identificare l’intera organizzazione dedita al traffico di droga a capo della quale c’era Guastamacchia: ideatore, organizzatore e finanziatore del traffico che dall’aprile del 2017 si trovava agli arresti domiciliari per essere stato arrestato a Cervo con 360 chilogrammi di marijuana e hascisc.
Gli altri tre arrestati ieri facevano parte della staffetta e della “coda” a supporto dell’auto con la droga. La vettura con il carico, infatti – nel viaggio dalla Spagna verso l’Italia – era preceduta da due auto: una avanti di trenta chilometri, l’altra che si muoveva a circa tre chilometri di distanza. A seguire, a circa quattro chilometri, un altro veicolo: tutte le auto, noleggiate appositamente per i traffici di droga, avevano il compito di segnalare l’eventuale passaggio di forze dell’ordine o la presenza di posti di blocco.
Per evitare di essere intercettati, inoltre, i trafficanti erano anche soliti cambiare la targa ai veicoli: ne avevano a disposizione tre, una per ogni Stato attraversato. Targhe risultate essere clonate da altre esistenti e non fasulle, proprio per destare il minor sospetto possibile.