Il caso

Polizia in cerca dei migranti della Diciotti a Ventimiglia per notificare atto di parte offesa

Se un domani Salvini dovesse essere rinviato a giudizio, con l'atto notificato, i migranti potrebbero costituirsi parte civile

Famiglie migranti trasferite al Parco Roja

Ventimiglia. La Procura di Palermo ha incaricato gli agenti del commissariato di Polizia di Stato di Ventimiglia di cercare i migranti della Diciotti giunti al Campo Roja a bordo di un autobus messo a disposizione dall’associazione umanitaria Baobab, che li ha trasportati al confine con la Francia direttamente da Roma Tiburtina. Su ordine della Procura, gli agenti devono infatti notificare ai migranti un atto giudiziario che li riconosce parti offese, nell’inchiesta per sequestro di persona a carico del ministro dell’Interno Matteo Salvini.

Se un domani Salvini dovesse essere rinviato a giudizio, con l’atto notificato, i migranti potrebbero costituirsi parte civile.

Nei confronti del ministro, la Procura di Agrigento ha aperto un fascicolo per sequestro di persona, arresto illegale e abuso d’ufficio in merito alla decisione presa da Salvini di non far inizialmente sbarcare la Diciotti con a bordo i migranti, poi scesi dalla nave dopo cinque giorni di trattative. “La Procura della Repubblica di Agrigento, al termine dell’attività istruttoria compiuta a Roma, ha deciso di passare a noti il fascicolo relativo al mancato sbarco degli immigrati dal pattugliatore U. Diciotti, già iscritto per i reati di sequestro di persona, arresto illegale e abuso d’ufficio. Iscrivendo due indagati e trasmettendo doverosamente i relativi atti alla competente procura della Repubblica di Palermo per il successivo inoltro al cosiddetto tribunale per i ministri della stessa città”, si legge nella nota inviata dalla Procura. E ancora: “Tale procedura prevista e imposta dalla legge costituzionale 16/1/89 n.1, permetterà, con tutte le garanzie e le immunità previste dalla medesima legge, di sottoporre a un giudice collegiale specializzato le condotte poste in essere dagli indagati nell’esercizio delle loro funzioni. Uno dei quali appartenente ai qualificati soggetti indicati dall’articolo 4 della norma costituzionale. Come è noto infine ogni eventuale negativa valutazione delle condotte di cui sopra, dovrà essere sottoposta alla autorizzazione della competente Camera”.

Al momento sarebbero una decina gli stranieri rintracciati dagli agenti. Ai migranti, però, sembrerebbe interessare soltanto di andare in Francia, più che di partecipare ad un procedimento penale contro Salvini.

A Roma, invece, come scrive l’agenzia ANSA, quarantadue migranti che erano a bordo della nave Diciotti sono pronti a costituirsi parte civile in un eventuale processo. A renderlo noto i rappresentanti di Baobab Experience in una conferenza stampa. “I migranti hanno presentato delega ai legali che collaborano con Baobab per valutare se ci sono gli estremi per costituirsi parte civile al processo penale e per una denuncia civile per detenzione illegittima a bordo della nave” ha spiegato Giovanna Cavallo, Responsabile del Team Legale Baobab Experience.

Alla notizia, il ministro dell’Interno ha replicato: “42 presunti profughi pronti a denunciarmi. Per me sono altre 42 medaglie! La pacchia è finita, prima gli italiani!”.

 

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