Madeleine Devenyi sfida se stessa ad “Alpi 4000”, tour ciclistico tra le vette più belle d’Italia
Classe ’64, svedese, ma residente a Badalucco, ha preso parte lo scorso 22 luglio a quella che definisce una sfida personale in sella alla propria bici e a stretto contatto con la natura
Badalucco. Madeleine Devenyi, classe ’64, è originaria della Svezia, ma vive in Italia, precisamente a Badalucco, dal lontano 1998, nella vita è una guida cicloturistica e lo scorso 22 luglio ha preso parte al circuito Alpi 4000, un Gran Brevetto costituito da quattro Randonnée over 1200 km che si svolgono ciascuna ogni quattro anni.
L’atleta di Badalucco grazie alla randonnée si è potuta avvicinare alle vette alpine over 4000 (Monte Bianco, Gran Paradiso, Cervino, Pizzo Bernina) pedalando lungo le vallate più belle, i passi alpini più alti, costeggiando i grandi laghi (lago Maggiore, lago di Como e Lago di Garda) e attraversando la Pianura Padana lungo il fiume Po.
Il percorso da lei affrontato ha toccato 3 nazioni (Italia, Francia e Svizzera) e ripercorso alcune parti del Tour Blanc Rando e della Valtellina Extreme Rando. E’ stata un’impresa ciclistica di tutto rispetto con 9 passi alpini da superare tra i quali il Col d’Iseran (2770m/slm) e il Passo dello Stelvio (2757m/slm), entrambi teatri di imprese mitiche del Giro d’Italia e del Tour de France.
Madeleine racconta come è nata la sua avventura ad Alpi 4000: “Ad iscrivermi è stato mio marito nel mese di gennaio e conoscendomi sapeva perfettamente che mi sarebbe piaciuto. La comunicazione mi è stata data a cose già fatte e sono stata davvero contenta“, dichiara la sportiva.
“In passato praticavo atletica leggera, ma da 5 anni mi sono avvicinata al mondo della bicicletta. Il mio genere di gara è generalmente la Granfondo che è più leggera del Randonnée, ma ho deciso di provare e credo proprio che non tornerò indietro. Per me è stata una vera e propria sfida con me stessa, ero sola, a temperature a volte rigide, altre roventi, di notte al buio illuminata solo con la dinamo e avevo pochissimo tempo per riposare nei dormitori messi a disposizione dall’organizzazione; insomma una bella prova di resistenza che ha messo a dura prova il fisico, ma soprattutto la mente“.
Con partenza da Bormio, le ore a disposizione per completare il percorso erano 140 e Madeleine ne ha impiegate 135: “Molta gente ci ha messo meno tempo di me, ma io ho vissuto questa esperienza non come una gara, per me era importante stare nei cancelli e pre qualificarmi per la Parigi-Brest-Parigi che è il mio obiettivo“, afferma.
“Durante il percorso per rigenerarmi mi fermavo a mangiare nelle trattorie che incontravo lungo il mio cammino e non mi vergogno di dire che pur essendo vegetariana mi sono fermata per mangiare dei buonissimi wuster“, dichiara ridendo.
“Alpi 4000 è stato pianificato molto bene, l’organizzazione ha studiato il percorso nei minimi dettagli facendoci passare su meravigliose piste ciclabili e in zone di cultura, non solo tecniche. Appena arrivata mi hanno accolta benissimo e mi hanno fatta quasi sentire in famiglia, ti senti coccolata, ma non c’è aiuto durante la gara. I partecipanti erano circa 500 e provenivano da ogni parte del mondo, ho stretto un bel legame soprattutto con due ciclisti giapponesi, chi lo sa, potrei andare ad allenarmi presto nel loro paese“.
Quali sono le maggiori difficoltà che ha dovuto affrontare in questo duro percorso?: “Ben due volte stavo per andare sbattere contro il guard rail perchè mi stavo addormentando sulla bicicletta e in un punto ho quasi rischiato l’ipotermia, la temperatura era davvero bassa e sono riuscita a rimediare con una coperta termica. Tralasciando le sofferenze fisiche, non posso dire di aver incontrato aspetti negativi perché questo modo di stare in sella regala delle emozioni pazzesche, il contatto con la natura e gli animali è totale“.
(Foto pagina Facebook Alpi4000)