L'analisi

Ventimiglia, vertice in Prefettura: “Soddisfatti dell’andamento della manifestazione no borders”

Prefetto Tizzano: "Una manifestazione che non ha avuto impatti sulla collettività"

Ventimiglia. “La manifestazione, al di là di tutto ciò che l’ha preceduta, per quanto ci riguarda è stata una manifestazione che non ha avuto impatti sulla collettività, come ci si era prefissi. Nasce e deriva da una profonda e attenta attività di collaborazione e di mediazione, in particolare espletata dal signor questore con gli organizzatori, che ci ha consentito di dare alla manifestazione un indirizzo non troppo impattante sul territorio, con una disponibilità anche a venire incontro a quelli che potevano essere i momenti più critici, quelle criticità da qualcuno evidenziate”. Lo ha detto il predetto di Imperia, Silvana Tizzano, durante la conferenza stampa indetta per fare un bilancio dei due giorni di manifestazione pro migranti vissuti dalla città di Ventimiglia.

Sono stati circa  4.000 i partecipanti alla manifestazione internazionale “Ventimiglia città aperta”, che, partiti sabato 14 luglio alle ore 16.30 da Via tenda, “in maniera pacifica e senza creare alcun disordine, hanno percorso l’itinerario concordato con la Questura, che ha interessato, in maniera del tutto marginale, le vie del centro cittadino, privilegiando invece la parte alta della città, dove il corteo ha sfilato senza creare particolari disagi alla cittadinanza”.

“Con 4mila manifestanti, è stata la manifestazione più imponente che Ventimiglia abbia avuto, credo, nella sua storia”, ha dichiarato il questore Cesare Capocasa,“Quello che sottolineerei è che non era un corteo di educande. I problemi per la sicurezza pubblica sono presenti in ogni corteo e manifestazione. Però bisogna ricordare che il 14 a Ventimiglia c’erano 4mila persone, tra le quali no borders, centri sociali, tutta l’alternativa di sinistra, settanta sigle provenienti dall’Italia centro settentrionale da Perugia fino a Vicenza e Padova. Insomma era un corteo impegnativo sotto il profilo dell’ordine e della sicurezza pubblica. Se tutto è andato bene è perché c’è stato un lavoro da parte di tutti finalizzato ad un gioco di squadra che è stato premiato ma che non era scontato. Che 4mila persone a Ventimiglia lasciassero quattro scritte per terra credo che sia un bilancio di un successo”.

Il dispositivo pianificato per garantire l’ordine e la sicurezza pubblica è stato predisposto già dalla notte del venerdì ed ha funzionato, ininterrottamente, fino a tutta la giornata di domenica. Lo stesso era già operativo lo scorso venerdì 13 luglio, in occasione della manifestazione denominata “Border Crossing”, tenutasi presso l’ex valico di frontiera di Ponte San Lodovico, alla quale hanno aderito circa 70 persone appartenenti alla galassia antagonista e provenienti da Bergamo, Milano, Genova e dal Veneto, che hanno provato a superare il confine nel tentativo di dimostrare che è concesso il transito a merci e capitali e non alle persone, rivendicando un permesso di soggiorno europeo. Grazie ad una incessante opera di negoziazione, preventiva e sul posto, contrariamente alle premesse, i manifestanti sono arrivati sulla linea di confine con la Francia non destando problemi di ordine e sicurezza pubblica.

Insomma una manifestazione, come ha sottolineato il prefetto, “preavvisata, ben gestita, nata da una forma di mediazione, di collaborazione e reciproca comprensione” della quale non si può che “essere soddisfatti”.

“Anche il preliminare del 13 alla frontiera di ponte san ludovico non lo sottostimerei. Eravamo partiti da un discorso diverso: doveva esserci una forzatura del confine da parte di queste 70/100 persone. Parliamo di centri sociali, parliamo di Proteggo20K, tutto è stato gestito con grande equilibrio. Tutto si è svolto con estremo rigore, rispettando i patti che avevamo stabilito”, ha detto ancora il questore Capocasa, che sull’argomento “invasione” del cimitero da parte di decine di manifestanti, che ha suscitato indignazione da parte di cittadini e autorità politiche, ha replicato: “Il discorso del cimitero a me non consta, a me consta che c’erano 4mila persone a Roverino, il cimitero è lì, qualcuna di queste persone si è messa sulle scale del cimitero piuttosto che qualcuno all’interno nelle zone di ombra e abbia bevuto dalle fontanelle: questo è quello che a me consta. Poi può esserci anche un inserimento più indebito all’interno di quel contesto, ma obiettivamente se siamo di fronte a un concentramento di 4mila persone…”.

Circa 500 gli uomini di tutte le forze di folizia sono stati, complessivamente, impiegati al fine di consentire che un corteo di così rilevanti dimensioni sfilasse nelle vie interessate senza creare disordini o turbative per l’ordine pubblico. La viabilità stradale, aspetto sensibile e, quindi, particolarmente attenzionato, è stata gestita in modo encomiabile dalla Specialità della Polizia Stradale, coadiuvata dalla Polizia Municipale, attraverso un sistema sincronizzato di aperture e chiusure degli snodi principali al passaggio del corteo, al fine di ridurre significativamente i disagi di una circolazione già di per sé oggettivamente critica nei fine settimana. Il flusso veicolare in città ha ripreso senza significative interruzioni alle ore 18.50, eccezion fatta per le vie che costeggiano i giardini comunali, luogo di arrivo del corteo, riaperte alle ore 20.30, al termine della manifestazione.

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