Dentro l'esperienza

Il futuro della Liguria è il turismo esperienziale: “Viaggiatori sempre più attratti dal patrimonio umano” fotogallery

A Dolceacqua, presso l’azienda Altavia, l’incontro CNA sulla nuova frontiera del terzo settore. Presenti, rappresentanti delle istituzioni, del mondo accademico, imprenditoriale e della sharing economy

Dolceacqua. Identità, competenze e risorse per un nuovo racconto del territorio. Questa mattina rappresentanti delle istituzioni, del mondo accademico, imprenditoriale e della sharing economy si sono dati appuntamento presso l’azienda agricola Altavia nel borgo dei Doria per discutere sulle opportunità generate dal turismo esperienziale in Liguria.

Dall’incontro, promosso e organizzato da CNA, è emerso quanto questa nuova frontiera del turismo, sorta di “rivoluzione copernicana” sia un asset economico imprescindibile del XXI secolo, ovvero di un’epoca in cui più dei monumenti e dei paesaggi ad attrarre i viaggiatori/consumatori “che hanno già visto e provato tutto” è quel patrimonio fatto di persone, usanze e sapori locali su cui il turismo esperienziale vuole aprire una porta. Il cardine? La sua capacità di intercettare e incrociare tra loro temi quali quelli della sostenibilità ambientale, della tutela delle lavorazioni, dei prodotti locali e ancora delle competenze professionali e di destinazione dei bisogni in un mercato dalle mutanti modalità di intermediazione tra domanda e offerta. Il tutto attraverso la costruzione di itinerari lontani dai circuiti turistici tradizionali, quindi percorsi virtuosi di rigenerazione, valorizzazione e unione dei territori, dalla costa all’entroterra.

«Il turismo esperienziale è vivere una vacanza, non è trascorrerla. E come se non accanto agli artigiani vogliamo viverla? L’artigianato è la storia del nostro Paese, ha le radici nel nostro Paese, è il tramandare di padre in figlio ciò che, attraverso la testa e il cuore, fa muovere le mani e produrre quel “Made in Italy” che chiede tutto il mondo, che chiedono tutti i turisti che vengono in Italia – ha spiegato Luca Tonini, presidente nazionale di CNA Turismo e commercio –. Una volta i turisti venivano nei nostri luoghi per trascorrere una vacanza, oggi vengono per viverla. Negli ultimi anni è cambiato il modo di fare turismo, è cambiato il settore e il turista che non vuole più restare confinato dentro un villaggio o una struttura. Il turista oggi vuole girare, scoprire i territori, vuole sentire i profumi, i sapori, quindi l’agroalimentare, quindi il vino, gli assaggi, e fare quel vino, fare quegli assaggi. Questo è il turismo esperienziale».

«Le tante identità territoriali messe insieme costituiscono il patrimonio del nostro Paese, sono gli attrattori del turismo, soprattutto di quello internazionale – ha aggiunto Cristiano Tomei, coordinatore nazionale di CNA Turismo e commercio –. Gli stranieri che vengono in Italia vogliono scoprire, viaggiare, vedere queste nostre grandi bellezze e anche costruirsi il proprio viaggio, quindi vivere un’esperienza che poi costituisce il ricordo per il ritorno. Il turismo esperienziale costituisce un aspetto importante per la nostra economia, per la costruzione del Pil. CNA sta portando un po’ in tutti i territori questa “rivoluzione copernicana” del turismo, con l’obbiettivo di avvicinare sempre di più la massa critica di turisti che arrivano e si dislocano nelle grandi città metropolitane alle destinazioni cosiddette secondarie ma che minori non sono, perché qui, in questi luoghi, ci sono quelle realtà importanti che insieme alle città d’arte costituiscono il grande attrattore per il turismo internazionale».

Intervista a Angelo Matellini, segretario CNA Liguria

A sua volta, Massimo Giacchetta, presidente CNA Liguria, ha sottolineato:  “Il turismo è uno degli asset fondamentali dell’economia ligure, contribuisce in modo determinante alla formazione del Pil e dell’occupazione. Ma per far ciò occorre sviluppare sinergie e strategie di interconnessione tra i vari prodotti turistici che la regione può offrire, come, ad esempio, quello balneare, dei borghi, delle città d’arte e quello crocieristico. Ciascun attore presente oggi farà la sua parte perché le ricadute positive che questo settore può portare vanno ben oltre e riguardano anche il recupero e la rigenerazione del patrimonio edilizio”.

Il turismo esperienziale – ha proseguito Michele Breccione, presidente CNA Imperia – incrocia e intercetta temi di grande rilevanza: quello della sostenibilità ambientale, della tutela delle lavorazioni e dei prodotti tipici locali, delle competenze professionali e delle capacità delle destinazioni nel fornire risposte a un mercato dalle mutanti modalità di intermediazione tra domanda e offerta. In Liguria può generare percorsi virtuosi di rigenerazione e valorizzazione, anche in termini economicamente rilevanti, dei territori”.

Ha invece evidenziato Gianni Berrino, assessore al Turismo di Regione Liguria: «L’esperienza è il futuro del turismo del nostro territorio. La Liguria deve scommettere sul turismo esperienziale. Siamo una terra magnifica, fatta di mare, spiagge ma anche di un entroterra fantastico che oltre panorami offre prodotti inaspettati. Però per scoprire queste ricchezze, per farle diventare una risorsa turistica, è necessario raccontarle. E’ fondamentale raccontare il perché e il per come ci sono i vigneti, gli uliveti, piuttosto che le pecore brigasche. La Liguria ha tanti tesori, tanti prodotti, tante eccellenze, anche inaspettate, che possono regalare esperienze uniche».

Intervista a Giulia Arrabito, portavoce CNA Turismo e commercio CNA Liguria

Oltre alle personalità citate, al convegno hanno preso parte: Michele Breccione, presidente CNA Imperia, Massimo Giacchetta, presidente CNA Liguria, Angelo Matellini, segretario CNA Liguria e Giulia Arrabito, portavoce CNA Turismo e commercio CNA Liguria. Tra i relatori, anche Fulvio Gazzola, sindaco di Dolceacqua; Andrea Zanini, coordinatore del corso di laurea in Scienze del Turismo presso l’Università degli Studi di Genova; Fulvio Avataneo, presidente nazionale dell’Associazione Italiana Agenti di Viaggio; e Alessandro Tommasi, public policy manager di Airbnb Italia.

Intervista a Fulvio Gazzola, sindaco di Dolceacqua

All’incontro era anche presente una delegazione di studenti del laboratorio “Itinerari turistico artigianali in Liguria”, progetto di ricerca/formazione nato dalla convenzione tra CNA Liguria e il Dipartimento di Economia dell’Università di Genova e attivato nell’ambito del Corso di Laurea in Scienze del Turismo, per la crescita dell’offerta turistica esperienziale ligure e la formazione di nuove specifiche figure professionali.

Intervista ad Andrea Zanini, coordinatore del corso in Scienze del Turismo presso l’UniGe

Tra gli intervenuti, inoltre, la direttrice artistica della Maison Daphné SanremoBarbara Borsotto, ideatrice di una collezione di foulard dedicata ai vigneti di Liguria, il cui shooting fotografico, a cura di Saverio Chiappalone, è stato realizzato proprio presso la tenuta Altavia.

Intervista a Barbara Borsotto, direttrice artistica della Maison Daphné Sanremo

Al termine degli speech i presenti hanno visitato la rinomata cantina dell’azienda agricola. Accompagnati da una delle titolari, Chiara Formentini, e da un rappresentante dell’Associazione Italiana Sommelier, hanno scoperto la produzione composta da circa 40.000 bottiglie. Quindi varietà di Rossese, Vermentino, Syrah, Carignano e Touriga vinificate in botti di rovere e acciaio per vini di colore rosso rubino, violaceo con profumo intenso, delicato e caratteristico.

Intervista a Chiara Formentini, una delle titolari dell’azienda agricola Altavia

L’incontro si è concluso con un meeting lunch a base di prodotti tipici locali e cooking show a cura di Piero Bregliano, chef del ristorante di Ospedaletti “Come a Casa”.



Lo chef Piero Bregliano presenta il suo cooking show

Intervista a Fulvio Avataneo, presidente nazionale dell’Associazione Italiana Agenti di Viaggio

Intervista a Alessandro Tommasi, public policy manager di Airbnb Italia

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