L'evento

Cervo, sul Sagrato dei Corallini va in scena “La leggenda di Moby Dick”

Spettacolo teatrale e musicale su testo e musica di Igor Chierici

riviera24 - La leggenda di Moby Dick

CervoVenerdì 3 agosto, alle 21.30, sul Sagrato dei Corallini va in scena La leggenda di Moby Dick,
spettacolo teatrale e musicale su testo e musica di Igor Chierici. Regia Igor Chierici e Luca Cicolella.

La musica dell’arpa e del violoncello accompagna la scena: lembi di stracci bianchi alla rinfusa, qua e là oggetti sparsi riemersi dalle acque dopo l’affondamento della baleniera, travolta dalla furia di Moby Dick. Inizia il racconto: voce al narratore e ai taiko, gli spettacolari tamburi da battaglia giapponesi che incarnano la travolgente lotta con la balena e che diventano protagonisti a tutti gli effetti sul palcoscenico.

Lo spettacolo sigla il gemellaggio artistico tra il Festival Internazionale di Musica da Camera e il Festival Teatrale di Borgio Verezzi, evento di rilievo regionale e nazionale giunto alla sua 52ª edizione. Questa collaborazione nasce con l’intento di valorizzare il territorio anche grazie alle iniziative culturali e di promuovere, attraverso un lavoro “di squadra”, le manifestazioni artistiche di pregio, stimolando un dialogo tra diverse discipline teatrali.

Igor Chierici – attore, regia
Luca Cicolella – attore, regia
Giacomo Biagi – violoncello
Federica Magliano – arpa
Gruppo Taiko Kyoshindo: percussioni taiko
Mirco Taddei, Stefano Parisi, Silvia Cartechini, Giulio Venturini, Laura Bertolino, Giustino
Caiazzo.

NOTE SULLO SPETTACOLO: Il mare, omerico o biblico, è un mondo quasi insondabile, terrificante, popolato di mostri che terrorizzano: sono le immense profondità dell’ignoto, una dimensione infinita che l’uomo anela a conoscere, misurare, uno spazio cui dare dei confini.

Una tensione universale destinata però a rimanere inappagata, un fallimento annunciato. Non ci si misura con l’imperscrutabile. Moby Dick, la balena bianca, è un simbolo mitico, in cui si incarna questo dilemma che non avrà mai risoluzione e che ogni volta assume connotazioni e significati differenti: il confronto con il male e la scoperta del male dentro se stessi, l’incontro con la colpa, la frustrazione che deriva dal desiderio insoddisfatto, la voglia feroce di riscattarsi. In un concetto, la realtà trascendente la comprensione umana. E l’umano è il capitano Achab, che con la sua ossessiva ricerca della balena bianca esprime appieno l’eterna nostra tentazione, superare cioè la propria condizione finita per essere come Dio, avere dominio completo su ogni cosa.

“Moby Dick è un miraggio costante del carismatico Achab, così presente da convincere tutto il suo equipaggio a sposare l’unica vera causa per la quale valga la pena combattere per mare: annientare quello che il Capitano definisce un vero e proprio mostro”.

Nello spettacolo proposto da Igor Chierici è Ismaele (impersonato da lui) a raccontarci questa storia e a svelare come è andata, realmente, a bordo del Pequod. “Come Icaro, Ulisse e molti altri eroi, anche Achab cerca di sfidare la Natura: insfidabile. Ai fini drammaturgici teatrali, questo scontro, come tutti i conflitti, genera l’elemento essenziale per l’azione”.

In scena ci sono lembi di stracci bianchi, siamo su una immaginaria striscia di terra dove si trova il narratore; qua e là oggetti sparsi, riemersi dalle acque dopo l’affondamento della baleniera, travolta dalla furia di Moby Dick. Ma l’elemento centrale è la musica: sul palco ci sono diversi taiko, tamburi da battaglia giapponesi che vogliono dar voce alla lotta con i capodogli e magari anche al suono sordo della gamba d’osso di balena del capitano; poi anche un’arpa celtica e un violoncello, ad accompagnare il racconto di Ismaele, fatto di lunghe attese, stanchezza, promesse e, infine, di morte.

I giorni passano e il comandante diventa sempre più ombroso, sempre più chiuso in se stesso. Ismaele e l’intera ciurma non attendono altro che il grande momento che ben presto arriverà a segnare la morte di tutto l’equipaggio fedele e di Achab. E Ismaele dice, concludendo la narrazione: “Io solo mi sono salvato: per potervelo raccontare”. In caso di maltempo, lo spettacolo si terrà nell’Oratorio di Santa Caterina.

Diversamente Festival: è attivo un servizio di accompagnamento curato dal personale della Croce d’Oro di Cervo, presente a tutti gli spettacoli. A partire dalle 20.30 e per tutta la durata del concerto, i volontari saranno a disposizione in Piazza Castello, con mezzi adeguati, per agevolare l’accesso delle persone diversamente abili al Sagrato dei Corallini.

E’ previsto inoltre un servizio di bus-navetta gratuito dal parcheggio custodito di Via Steria a Piazza Castello, dalle 19.30 alle 01.00, e messo a disposizione un parcheggio custodito in Via Steria.

Il Festival Internazionale di Musica da Camera di Cervo ha ricevuto – tramite la Commissione Nazionale Italiana – il Patrocinio dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO), in considerazione della rilevanza culturale dell’iniziativa intesa a valorizzare il linguaggio della Musica. Il Festival è stato realizzato con il sostegno della Compagnia di San Paolo nell’ambito dell’edizione 2018 del bando “Performing Arts”.

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