I riflettori

Le telecamere di Striscia a Taggia per il caso delle ex caserme Revelli, 37 anni di volontariato cancellati dallo Stato fotogallery

L'Agenzia del demanio batte cassa all'associazione protezione civile Valle Argentina-Armea per i canoni di occupazione degli ultimi 10 anni

Taggia. Arrivano anche le telecamere di Striscia la Notizia per il caso delle ex caserme Revelli tra le cui mura hanno sede alcune delle associazioni cittadine, compresa quella dei volontari della protezione civile “Valli Argentina-Armea”, i quali si sono visti recapitare salatissime cartelle di pagamento per gli ultimi 10 anni di canoni di occupazione non pagati e mai richiesti dall’Agenzia statale.

Tra questi ci sono anche i capannoni della parrocchia, la quale ha goduto, per sua fortuna, di una normativa particolare sui luoghi di culto che ha fatto abbassare le pretese del demanio da 145 mila euro a soli 750. Un fardello pesante anche per le casse pubbliche, al Municipio la cartella riportava circa 800 mila euro da pagare.

Ma la batosta più grossa e assurda l’hanno ricevuta i volontari dell’associazione Protezione Civile “Valli Argentina-Armea”. Il demanio, una delle articolazioni dello Stato, gli chiede 122 mila euro.

Impagabili per una Onlus. Il paradosso è che quando lo Stato ha avuto bisogno, in questi ultimi 37 anni, i volontari si sono sempre fatti trovare presenti, rimettendoci anche di tasca propria per andare ad aiutare le popolazioni in difficoltà, tutti interventi documentati in una bacheca fatta di articoli di giornale e encomi ricevuti dalle più alte cariche della Repubblica.

C’erano nel 1997 per il terremoto di Nocera, nel ’99 Kosovo, 2011 Vernazza – dove rivendicano con orgoglio di essere stati i primi ad intervenire – Emilia 2012 e tanti altri scenari. Ora rischiano di vedere la propria storia cancellata nel peggiore dei modi. Se qualcosa non si smuove entro il 26 del mese, scattano i decreti ingiuntivi che possono portare al pignoramento dei mezzi.

Il sindaco Mario Conio ha intavolato nelle ultime settimane le trattative con i responsabili dell’ente dello Stato al fine di ricalibrare le richieste ma, per adesso, gli unici ad averla scampata sembrerebbero essere i prelati, anche se si parla di una forte riduzione che potrebbe portare la pretesa a meno di 40 mila euro per la protezione civile.

A rispondere alle domande di Capitan Ventosa si sono fatti avanti il sindaco capofila Giorgio Giuffra“Auspico una soluzione di buon senso e sono convinto che ci si possa arrivare” – e la presidente del consiglio comunale e avvocato, sempre di Riva, Martina Garibaldi che sta affiancando l’associazione a titolo gratuito.

“Siamo stati a servizio dello Stato per moltissimi anni, siamo sempre partiti per primi e ci siamo fatti trovare pronti – racconta Francesca Parisi, la presidente – e ci riservano solo pesci in faccia a questa maniera. Le istituzioni tacciono, la Regione che quando ha bisogno non esita a chiamare, è totalmente assente”.

“Non ci rimane che soccombere, tirare giù le serrande, e finire così di fare volontariato dopo 37 anni”.

La loro ultima spiaggia è Striscia, il servizio andrà in onda domani o dopodomani.

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