Il caso

Liguria, cannabis terapeutica, torna l’incubo dell’esaurimento scorte: l’allarme di Rete a Sinistra

Gianni Pastorino scrive a Sonia Viale

gianni pastorino

Liguria. Si profila nuovamente l’incubo dell’esaurimento forniture di cannabis terapeutica presso gli ospedali liguri. Lancia l’allarme il capogruppo di Rete a Sinistra / LiberaMente Liguria Gianni Pastorino, che stamane ha scritto nuovamente all’assessore Viale denunciando una situazione non più sostenibile né tollerabile. «È di questi giorni la notizia che l’ospedale San Paolo di Savona ha esaurito le scorte di Bedrocan e FM2, a cui si aggiunge la mancanza di Bediol e Bedrolite da inizio 2018. Risultato: centinaia di pazienti non hanno alcuna garanzia sulla continuità terapeutica, con grave pregiudizio del loro stato di salute – dichiara Pastorinoma la situazione più eclatante, purtroppo, si registra al Gaslini: a causa del razionamento dei preparati a base di cannabis, 20 minorenni, molti dei quali bambini, sono messi di fronte a sofferenze indicibili. Ed è impossibile estendere la terapia alle decine di altri pazienti che stanno facendo richiesta».

«Una situazione insostenibile e intollerabile: a questo punto, un nuovo richiamo all’assessore Viale era un preciso dovere. Un dato è certo, in questa triste vicenda: con questi numeri, l’attuale produzione di cannabis terapeutica dell’Istituto Farmaceutico Militare di Firenze non potrà mai soddisfare il fabbisogno – commenta Pastorino -. In questo scenario appare del tutto incomprensibile il ruolo assunto dal Governo, ma anche, detto con molta franchezza, quello della giunta Toti: qui da noi si registra il maggior numero di pazienti curati con la cannabis terapeutica, eppure la regione decide di non giocare questa partita da protagonista. Le forniture sono a singhiozzo e non vengono istituiti rapporti solidi e duraturi con le aziende produttrici estere».

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