La partnership

Fidapa Sanremo si apre al coaching professionale e ospita la coach Pcc Icf Raffaella Rognoni

La sezione matuziana della Federazione italiana donne arti professioni e affari aderisce alla “Coaching week 2018” dell'International coach federation

Raffaella Rognoni

Fidapa Sanremo allarga la sua rete di rapporti. La sezione matuziana della Federazione italiana donne arti professioni e affari aderisce alla “Coaching week 2018” di Icf – International coach federation, la più grande associazione di coach professionisti al mondo. Nell’ambito della settimana mondiale dedicata alla “Scienza del coaching professionale”, giovedì 10 maggio presso lo Yachting Club Sanremo ospiterà la professional coach Pcc Icf. Raffaella Rognoni.

A partire dalle 19.30 Rognoni sarà relatrice di un incontro dal titolo “Il coaching per lo sviluppo di relazioni e comunicazioni di valore”, in cui approfondirà temi quali le donne e la relazione, la potenza delle parole e tanto altro.

Ma che cos’è il coaching? «Il coaching è un processo in cui un/a professionista (coach) accompagna e sostiene una persona (partner) o un team nello sviluppo delle loro potenzialità al fine di ottenere risultati tangibili e duraturi in ambito sia lavorativo sia personale – spiega a Riviera24.it Rognoni –. Icf definisce il coaching come una partnership con i clienti che, attraverso un processo creativo, stimola la riflessione, ispirandoli a massimizzare il proprio potenziale personale e professionale. Si tratta di una metodologia trasversale alla vita e di conseguenza i suoi ambiti di applicazione sono vari. Quelli principali sono: il life, il business, l’executive, il team e il mental coaching».

«È opportuno evidenziare – sottolinea la coach – che il coaching è una metodologia completamente diversa rispetto alla psicologia. Il coaching si concentra sul presente, lo analizza per aprirlo verso il futuro. Del presente il coaching ricerca quegli elementi che possono condurre il soggetto ad una trasformazione, ad uno sviluppo interiore ed esteriore: se c’è un problema lo trasforma in possibilità. L’asse temporale del coaching va dal presente verso il futuro, non si sofferma sul passato, non interpreta gli stati interiori del soggetto come è invece proprio dell’approccio psicologico».

«Un’altra differenza – aggiunge – consiste nel fatto che il centro del coaching è l’azione e l’assunzione di responsabilità : senza assunzione di responsabilità ed azione non può esserci coaching. Tra coach e cliente c’è una relazione alla pari, di partnership. E’ il cliente, il coachee, il protagonista del proprio percorso. Il coach facilita e accompagna il coachee nel proprio percorso. Quindi un rapporto del tutto diverso rispetto a quello tra psicologo/psicoterapeuta e paziente, dove il primo conduce mentre il secondo si affida. Risulta chiaro quanto il coaching sia differente dalla metodologia psicologica, alla quale, tuttavia può essere affiancato».

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