Ventimiglia

Questione migranti e minacce al Sindaco, i solidali di Progetto 20k: “Strategie politiche dei maggiori partiti per creare guerra fra poveri”

"È stata tollerata e giustificata l’espressione di una rabbia mal canalizzata e confusa anche con l’avvallo dei mass media"

Migranti sotto la neve

Ventimiglia.Basta negri! l’Italia agli italiani! L’eroe di Macerata insegna. Anche Ventimiglia avrà la sua strage con te in testa e una decina di sporchi negri. Contaci!”. In relazione alle minacce ricevute dal sindaco Ioculano e alla situazione in cui si trova la città, con la presenza massiccia di migranti, perlopiù negli accampamenti delle Gianchette, ci scrivono i solidali del “Progetto 20k”:

La lettera inviata dall’ “eroe vendicatore” al sindaco di Ventimiglia Enrico Ioculano (Pd) è una delle conseguenze delle politiche di gestione delle frontiere e delle persone che vorrebbero attraversarle.
Le misure emergenziali e di tamponamento adottate in questi anni hanno solo ha portato all’esasperazione entrambe le “parti”: sia gli autoctoni (che si sentono minacciati da elementi “esterni”) sia i transitanti (che si sentono discriminati dai cittadini), creando di fatto una sorta di apartheid. Anche gli episodi violenti di qualche giorno fa sono da inquadrare in questo contesto. La violenta rissa scoppiata tra alcuni migranti si è presto allargata a via Tenda facendo emergere le tensioni già presenti sotto al ponte e fungendo da valvola di sfogo alla rabbia accumulata da persone che non vengono considerate tali.
Davanti a questo fallimento sociale e politico non possiamo non sottolineare ancora una volta la necessità di soluzioni ragionate e strutturali, poiché la migrazione stessa è un fenomeno strutturale cui è necessario dare risposte lungimiranti.

Le misure prese a livello locale hanno invece progressivamente minato l’abitabilità dello spazio cittadino: le ordinanze comunali contro la distribuzione di cibo e acqua ai migranti, gli sgomberi con le ruspe degli accampamenti informali sotto al ponte, la chiusura di fontane e bagni chimici limitando fortemente l’igiene personale dei transitanti, hanno permesso che questi ultimi vivessero e subissero condizioni degradanti. E dove non arrivano le ordinanze, arrivano le misure di decompressione della frontiera con costanti trasferimenti coatti da parte delle forze dell’ordine verso il Sud Italia.

A Ventimiglia la “questione migranti” si inserisce in un contesto ciclico, dove gli eventi di “ordine pubblico” diventano il punto di partenza per proteste sterili e proposte insensate. Cosa avverrebbe davvero con lo sgombero e l’eventuale installazione di un presidio militare sul letto del fiume tanto richiesto dai cittadini? Cosa succederebbe se le persone continuassero a rifiutarsi di andare al campo della Croce Rossa Italiana, per ragioni che denunciamo da sempre e alle quali non si è mai trovata una soluzione?

Ciò che forse è in grado di spezzare la ciclicità di questi eventi è il risultato delle ultime elezioni politiche: con lo spostamento a destra dell’elettorato, la crescente frustrazione degli abitanti e la richiesta di “sicurezza urbana” saranno probabilmente soddisfatte. Non è infatti un caso che la Lega Nord, a Ventimiglia, sia passata dal 2,4 al 29,6% nel giro di pochi anni. Purtroppo le strategie politiche dei maggiori partiti, sono state e saranno volte a creare e alimentare una guerra fra poveri, dove il nemico comune è il migrante e grazie alle quali sono state e saranno legittimate manifestazioni violente e xenofobe. È stata tollerata e giustificata l’espressione di una rabbia mal canalizzata e confusa anche con l’avvallo dei mass media che, quando si occupano di Ventimiglia, vedono un terreno fertile per i loro biechi giochi di manipolazione della realtà.

Ecco chi saranno i veri responsabili quando l’”eroe vendicatore” che si ispira a Luca Traini, verrà a Ventimiglia e sparerà su “una decina di negri”. Il nostro compito è costruire una narrazione differente e alternativa di quello che producono le frontiere e di ciò che è il fenomeno, non il problema, migratorio. Siamo ben consapevoli di come la “questione migranti” nasconda realtà ed interessi ben più complessi, non visibili ai più, come quella dei traffici transfrontalieri e delle reti mafiose che coinvolgono anche parte delle persone migranti e che, de facto, governano la città e che paiono essere non efficacemente contrastate dalle istituzioni. Ma siamo ancor più consapevoli che la volontà politica di non trovare soluzioni efficaci e strutturali sia la vera responsabile di spedizioni fasciste e razziste a cui ormai da troppo tempo il nostro paese sembra essersi abituato”.

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