Il caso

Sanremo, la denuncia della segreteria Sinappe in merito alla situazione in cui versa il carcere di Valle Armea

"Da tempo non si riesce a concludere un'organizzazione del lavoro per la forte sordità di ascoltare i sindacati"

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Sanremo. La segreteria Sinappe della Liguria, sindacato nazionale della polizia penitenziaria, attraverso il proprio coordinatore vice regionale-Michele Balestra- interviene per sottolineare la situazione fuori controllo in cui si trova attualmente la casa di reclusione di Sanremo.

“La direzione e il comando della stessa appaiono infatti impazziti e senza freni inibitori – denuncia il Sinappe -Da tempo non si riesce a concludere un’organizzazione del lavoro per la forte sordità di ascoltare i sindacati da parte di questa direzione ormai obsoleta e superta dei tempi stessi infatti vogliamo ricordare che ci troviamo nel 2018 e non nei famosi anni 80 per quanto attiene le modalità di lavoro e di scelta dei propri beniamini. Scopriamo infatti che la direzione non si accorge di avere personale senza alcuna pratica di addestramento alle armi individuali.

E’ un fatto gravissimo alla luce di una circolare molto specifica e mentre scopriamo che la direzione non concede ferie a dipendenti stremati e lascia accumulare centinaia di giorni arretrati di anni per alcuni operatori peraltro fin troppo sfruttati, veniamo a sapere che la stessa direzione con un atto di mera irresponsabilità tra il marasma interno e la violenza tra detenuti già notevolmente portata alla ribalta della cronaca locale e regionale”.

“Oggi si sta pensando, con placido benestare, di avviare dei corsi o meglio delle gare di “boxe” tra i detenuti, forse per accontentare uno sparuto numero di detenuti avvezzi ed inclini a questa disciplina. Il Sinappe è concorda alle attività interne come corsi scolastici, calcio, palestra, frequentazione costante alla religione ed il lavoro soprattutto, ma mai e poi mai corsi di sport violenti e destabilizzanti di menti già isolate dalla società per ricevere una giusta ed adeguata correzione ed un indirizzo rieducativo atto a sanare e non a provocare o peggiorare quello stato.

Siamo davvero sbigottiti da tanta sciattezza e tanto senso di irresponsabilità, per questo il Sinappe si aggiunge al coro sindacale, sostenendo che i veri uomini dello stato non sono quelli del classico e facile “si” con stipendi da favola a discapito di chi poi deve subire, come la polizia penitenziaria, purtroppo a contatto diretto e costante con questo tipo di utenza e stipendi da fame. Questa si tratterebbe di un atteggiamento a dirigere troppo facile e comodo.

Non abbiamo ben compreso l’utilità e quale risposta darebbe una siffatta politica interna del penitenziario, ci pare ovvio e scontato ribadire il nostro netto “no” a queste discipline se poi dall’atra parte rimane difficoltoso e quasi inetto l’impegno della politica a volere rieducare e rinserire il reo durante il passaggio nell’istituto penitenziario. Sanremo ha bisogno che ritorni al rispetto del vigente ordinamento penitenziario e non solo, visto il gravissimo ed ennesimo atto scellerato si farà sicuramente leva a richiedere un’ispezioneministeriale interna dopo quella della scorso anno che a nulla è servita” – afferma Michele Balestra.

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