Parola alla democrazia

R24Radio, il primo ospite candidato alle politiche 2018 è Massimiliano Iacobucci

In lista per Fratelli d'Italia nel collegio proporzionale alla Camera, con lui abbiamo parlato di turismo, sanità, trasporti e migranti

Sanremo. Primo tra gli esponenti del territorio a ufficializzare la sua candidatura. Primo nella lista di Fratelli d’Italia alla Camera per il collegio proporzionale della Liguria. Massimiliano Iacobucci, batte tutti sul tempo e si aggiudica il primo gradino del podio anche a R24Radio – la nuova emittente radiofonica della Riviera di ponente (e della Costa Azzurra) – nello spazio di approfondimento dedicato alle elezioni politiche del prossimo 4 marzo 2018.

Se durante la trasmissione “Chicco” Iacobucci, come sono soliti chiamarlo gli amici di lunga data, ha ripercorso una parte della propria storia e passione politica, abbiamo voluto fermarci un attimo a riflettere sugli argomenti centrali della sua campagna elettorale, nella quale si giocherà un ambitissimo posto da parlamentare della Repubblica.

Quali sono i temi che vuole portare a Roma?

“Un tema sicuramente importante per la Liguria è il problema generato dalla direttiva Bolkestein. Questo principio che le concessioni demaniali non possano essere date vita natural durante e che debbano andare a gara è giusta da un punto di vista etico morale, ma non sotto il profilo degli investimenti.

 

Se l’operatore, in particolar modo pensiamo ai balneari che sono la categoria più danneggiata da un’applicazione sbagliata della norma europea, ha una prospettiva troppo ridotta davanti a sé sarà portato a non investire. Ne risente indirettamente quindi la qualità del prodotto turistico.

 

Il problema dell’Europa è che vorrebbe omologare Stati che hanno storie profondamente diverse. Nella nostra Liguria, fino a qualche anno fa, gli stabilimenti si tramandavano da nonno a padre e in figlio. D’estate si lavorava al mare e d’inverno in campagna. E’ sbagliato interrompere di colpo una tradizione.”

Voi in Regione potete contare sull’assessore ai trasporti. Avrete maturato esperienza, come partito, nelle politiche in materia. Di cosa ha bisogno la Riviera?

“Penso che per l’economia della Liguria e soprattutto del ponente ligure, la costa e l’entroterra dovrebbero essere più raggiungibili. Vuol dire che dovremmo avere un rapporto più stretto con l’aeroporto di Genova e di Nizza, senza considerare il secondo come uno scalo straniero. Poi dovremmo essere dotati di maggiori eliporti. Sembra un bene di lusso ma invece se utilizzata normalmente è una mobilità a basso costo.

 

Con un numero maggiore di piste di atterraggio per elicotteri e una dotazione di questi mezzi, almeno uno per ogni provincia, ne trarrebbero beneficio i trasporti ma anche la sanità, se pensiamo a quanto spendiamo in ambulanze.

 

Un volo dall’aeroporto di Nizza o da Genova a Sanremo sarebbe un servizio per i turisti, spendibile anche dalle agenzie turistiche perché è considerato come trasporto aereo. Immaginiamoci la vendita del pacchetto volo di linea più elicottero, con l’albergo, New York – Sanremo. Un impegno che porterei avanti da parlamentare è questo: incentivare la mobilità aerea.”

Argomento molto sentito dai cittadini imperiesi è proprio la sanità, cos’altro si può fare?

“Collegato al lato trasporti, credo bisognerebbe salvaguardare maggiormente le linee del trasporto pubblico locale, ferrovie in primis. Il nodo è farle diventare economicamente sostenibili, perché anche le aziende partecipate dallo Stato, nelle sue ramificazioni regionali e comunali, devono ormai sottostare al pareggio di bilancio.

 

Un vero peccato poi aver perso tante corse del “trenino della neve”, una linea che collega basso Piemonte e Liguria non solo per il turismo, ma anche per la sanità visto che ci sono importanti ospedali in quelle zone. E’ un servizio irrinunciabile anche se costa.”

Provincia di Imperia vuol dire confine, confine vuol dire Ventimiglia e migranti. Come si risolve questa drammatica vicenda umana?

“Partiamo dal presupposto che le persone al mondo, secondo il mio pensiero, devono poter circolare liberamente. Non metto limiti tutti: dovrebbero poter andare in Italia, come negli Stati Uniti o nella stessa Africa.

 

Quel che manca sono le regole. I migranti sono arrivati in Italia a centinaia di migliaia senza regole e senza speranza. Da una parte abbiamo colpito le aspettative di questa povera gente, dall’altra sono stati distrutti alcuni dei territori più belli del nostro Paese, rovinati dalla presenza di decine di centri di accoglienza. Ventimiglia: non si possono proprio vedere  famiglie vivere sotto i ponti, nell’alveo di un fiume.

 

Senza contare il lato sicurezza. Quando i miei figli arrivano alla stazione li vado a prendere personalmente per non stare in ansia.

 

Regole e immigrazione controllata. Respingimenti per i delinquenti, spesso persone spinte dal non avere niente. Se i numeri diventano sopportabili è più facile integrarli e toglierli dal giro della criminalità.”

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