Il documentario

Le eccellenze di Vallebona alla trasmissione “Geo”, fiori d’arancio e bugie al centro della puntata

Ricordato anche il carciofo violetto di provenza di Perinaldo

Vallebona. “Nei giorni del Carnevale andiamo ad esplorare l’estremità del ponente della Liguria in provincia di Imperia. E’ un viaggio che ha un taglio storico ma anche gastronomico attraverso una terra molto bella ma impervia capace di produrre eccellenze uniche” – così Sveva Sagramola di “Geo” presenta il documentario del regista Roberto Dall’Angelo su Vallebona.

Il paese è infatti apparso in una puntata di “Geo”, la trasmissione in onda su Rai 3“Questa storia inizia tanto tempo fa, tra il settimo e il nono secolo quando gli arabi e i portoghesi portarono nell’area del Mediterraneo gli alberi di arancio amaro” – inizia così il documentario dedicato alle eccellenze della “Community l’Arco del Benessere” – “Un piccolo comune augurale già dal nome “Vallebona”, perché la valle su cui si affaccia è una distesa di verde che degrada dolcemente, le montagne da un lato e oltre il ponte dell’autostrada l’azzurro del mare”. 

I fiori d’arancio coltivati da Pietro Guglielmi e dalla sua famiglia sono stati i protagonisti della puntata, durante la quale sono state spiegate le varie fasi, dalla coltivazione alla produzione, di come nasce il rinomato prodotto Slow Food. “Vallebona vive di vicoli stretti, incastrati l’uno nell’altro grazie ad un gioco di archi e di equilibri. Il profumo che pervade l’aria che rende speciale questo luogo, che non si sentiva da tanto tempo, intenso ed inebriante. E’ quello dei fiori di arancio amaro, tornati a produrre la loro essenza preziosa da essere diventata presidio Slow Food”. E’ stato mostrato anche come vengono realizzate le famose bugie vallebonenche fatte in casa imbevute di acqua di fiori d’arancio. 

E’ stato inoltre ricordato anche un’altra particolarità gastronomica della provenza, ancora presidio Slow Food: il carciofo violetto di provenza di Perinaldo, “il borgo delle stelle”. Secondo la leggenda i soldati di Napoleone si fermarono nel paese e sposarono le donne del luogo. Alle loro amate rivelarono i segreti della cucina francese primo fra tutti le ricette con il carciofo viola tondeggiante e senza spine.

 

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