La lettera

Bandiera nera a Rocchetta Nervina: la risposta di Legambiente al sindaco Rondelli

"La bandiera nera è assegnata ai progetti sbagliati, non al paese e ai cittadini, a conferma della bontà della nostra assegnazione è arrivata la revoca del finanziamento e l'implicita bocciatura del progetto dalla regione Liguria", afferma l'associazione.

Rocchetta Nervina. Legambiente ha deciso di rispondere all’amministrazione comunale del paese dell’entroterra ligure in seguito al conferimento della Bandiera nera:

“Abbiamo letto esterrefatti la risposta degli amministratori di Rocchetta Nervina. La forte partecipazione di pubblico alla Carovana delle Alpi è la risposta ad una amministrazione assente. Sarebbe stato proprio l’evento l’occasione del confronto proclamato nelle buone intenzioni del comunicato.

Ma vogliamo rientrare nel merito della assegnazione della bandiera nera, che abbiamo assegnato già nel luglio 2017 dopo aver esaminato i progetti di ristrutturazione di un immobile e del collegato parcheggio, quest’ultimo da realizzare in un terreno agricolo e a rischio idrogeologico, come riportato nelle carte di sintesi dell’autorità di bacino. Era evidente per noi la millantata ristrutturazione di un immobile per cui era stato previsto un finanziamento pubblico, immobile in realtà già ristrutturato e locato in ottime condizioni. La bandiera nera è assegnata ai progetti sbagliati, non al paese e ai cittadini, così come le bandiere verdi in passato sono state assegnate a Molini di Triora, Pigna e Mendatica per condivisibili progetti di sviluppo sostenibile avviati sui loro territori.

Le richieste di dialogo dei residenti a Rocchetta Nervina sono state sempre rigettate e rese impossibili dall’amministrazione e alcuna partecipazione al pubblico sulle scelte e le destinazioni d’uso di quel terreno è stata condivisa. A conferma della bontà della nostra assegnazione è arrivata, nel maggio 2017, la revoca del finanziamento e l’implicita bocciatura del progetto dalla regione Liguria. E’ bastato un sopralluogo di un tecnico per verificare la completa infondatezza della proposta. Risultava infatti la mancanza del progetto definitivo approvato e l’esistenza del titolo abitativo per entrambi gli interventi. Inoltre veniva rilevata la mancanza della conformità urbanistica relativa al progetto del parcheggio pubblico a monte del centro storico.

Se l’amministrazione vuole oggi dimostrate trasparenza può informare i cittadini su quali prospettive sono previste su quell’area, dopo aver acquistato il terreno in oggetto per quindicimila euro, in data successiva alla revoca del finanziamento regionale. Il fumo negli occhi della retorica che l’amministrazione vuole spargere con il comunicato prodotto non lo accettiamo e ci limitiamo solo a stigmatizzare le false insinuazioni riguardanti le dichiarazioni di un non meglio specificato responsabile della nostra associazione che avrebbe affermato che “per far trionfare le buone idee ci vuole la guerra civile anche in un paesino di trecento abitanti”. In un paesino di trecento abitanti abbiamo portato la Carovana delle Alpi con interventi di alto profilo che hanno messo al centro il ruolo della comunità e partecipato da più di cento persone che hanno seguito con grande interesse gli interventi dei relatori che si sono susseguiti dal mattino al pomeriggio. Tra questi citiamo quello di Matilde Casa, sindaco di Lauriano (TO) che ha ricevuto nel 2016 il Premio Ambientalista dell’anno, che ha fatto l’esatto opposto di quello che avviene nella maggior parte dei nostri territori: ha trasformato un terreno edificabile in area agricola, attraverso una variante al piano regolatore.”

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