Il caso

Ingrasciotta assolto in Appello: “Ho pianto e non mi vergogno, ma finisce un calvario”

Un'odissea durata otto anni: "Ho sofferto molto, ma ora è come tornare a rinascere"

roberto cavallone processo giovanni ingrasciotta tribunale sanremo

Sanremo. A qualche giorno di distanza dalla sentenza di assoluzione dalla grave accusa di tentata estorsione per cui era stato condannato in primo grado a tre anni e sei mesi, Giovanni Ingrasciotta si racconta a Riviera24.it: “Ho pianto, non me ne vergogno a dirlo. Ho pianto dopo la lettura del dispositivo perché per me stava finendo un calvario che è iniziato quasi otto anni fa con l’inizio dell’indagine”.

Aggiunge: Preferisco attendere la lettura della motivazione della sentenza per cui la Corte d’Appello si è riservata quaranta giorni per fare dichiarazioni più precise in ordine a questo magnifico risultato. Ora mi limito a dire che ho sempre avuto fiducia nella giustizia, anche nei momenti più bui. Ho sofferto molto a causa di questa condanna che mi ha distrutto la vita. Ora è come tornare a rinascere”.

E Ingrasciotta ringrazia il Procuratore Generale che “per primo, concluso per la assoluzione con formula piena e la Corte d’Appello di Genova che ha ben compreso tutti le problematicità che la sentenza di primo grado non era riuscita a spiegare. L’avvocato Fabio D’Anna del Foro di Marsala che ha scritto uno straordinario atto d’appello, ma anche l’avvocato Giulio Bettazzi che, pur non avendo partecipato al giudizio di primo grado, ha sempre creduto nella mia innocenza da queste accuse. Per il resto dovreste chiedere a coloro che mi hanno accusato cosa pensano di questa assoluzione. Per me è solo una liberazione”.

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