Trattative in corso

Go Imperia, nessun licenziamento incontri tra le parti per garantire l’operatività nello scalo fotogallery

Curatela a confronto con Rsu, sindacati e sindaco per i 30 dipendenti a rischio

Imperia. «Nessuno dei 30 dipendenti della Go Imperia rischia il licenziamento. Quelle diffuse sotto Natale sono voci prive di ogni fondamento. Non sono state spedite lettere di licenziamento o altro.  E’ iniziato invece un percorso che porterà ad una definizione della vicenda con la garanzia che le maestranze saranno tutelate. Questa è una posizione ampiamente condivisa dalle parti in causa». Arriva dal sindaco Carlo Capacci la rassicurazione che nonostante la concessione decaduta dopo la sentenza del Consiglio di Stato non vi saranno contraccolpi per i lavoratori.

E’ quanto emerso oggi in un confronto in Comune durato un’ora e mezza con i curatori fallimentari Stefano Ambrosini e Filiberto Ferrari Loranzi arrivati oggi da Torino, il presidente della Go Imperia Roberto Balbo, i delegati sindacali Fulvio Fellegara e Paolo Marengo (Cgil), Massimiliano Scialanca (Cisl) e Piercarlo Borgo (Uil), la Rsu, il direttore dell’Unione Industriali Paolo Dellapietra e l’avvocato Enrico Panero.

«E’ iniziato un percorso per evitare che i 30 dipendenti debbano lasciare le banchine dello scalo portuale imperiese. Ci incontreremo nuovamente tra 15 giorni per valutare le varie opzioni – ha proseguito il sindaco alla fine dell’incontro – Ma è ferma la nostra posizione ovvero quella di mantenere l’attuale organico».

Inevitabilmente si dovrà giungere a un’assunzione definitiva attraverso un concorso pubblico. E in questo frangente non potranno esserci certezze assolute per nessuno, anche se nel recente passato la storia di “Seris” ha insegnato che una certa tutela ai lavoratori può comunque essere in qualche modo garantita.

Una storia decisamente travagliata quella dello scalo imperiese. Nei mesi scorsi la Go Imperia si era vista respingere dai curatori fallimentari della Porto di Imperia Spa la proposta di acquisto del bacino turistico imperiese: prevedeva il pagamento di circa 7 milioni di euro a rate in diversi anni, detratte le spese per il mantenimento del porto e quanto eventualmente riconosciuto al Comune in sede di liquidazione dei creditori del fallimento della Spa. Poi è arrivata un’altra doccia fredda questa volta da parte del Consiglio di Stato che ha dichiarato decaduta la concessione emessa dal Comune a carico della Porto di Imperia Spa.

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