Il caso

Minacce a sindaco di Ventimiglia, indagato sessantenne residente in provincia di Cuneo

La traccia da uno sfogo su Facebook

enrico ioculano

Ventimiglia. Portano in un paese della provincia di Cuneo, le indagini condotte dal procuratore aggiunto Grazia Pradella sul caso delle minacce ricevute dal sindaco Enrico Ioculano. L’abitazione di un sessantenne, nato a Ventimiglia, ma residente in Piemonte, è stata perquisita nei giorni scorsi dagli agenti della digos di Imperia che hanno sequestrato alcuni oggetti dell’uomo indagato per minacce in concorso.

Tutto è iniziato quando l’indagato, commentando un articolo relativo al tentato stupro di una commessa ventimigliese apparso sul social network Facebook, ha ingiuriato Ioculano, scrivendo: “E un pezzo di merda sto sindaco spero che gli violentino sua madre moglie ho figlie se ne ha una.  Smettila di rubare solo lo stipendio e fai rispettare la tua città e fai chiudere qui cazzo di centri a Roverino”. Il sindaco ha denunciato il sessantenne per questa frase, ma essendo il contenuto e gli errori di ortografia simili alle minacce recapitate nei mesi scorsi al primo cittadino di Ventimiglia, ma anche a don Rito Alvarez e al responsabile della Caritas Intemelia, la polizia sta lavorando per capire se ci possano essere delle correlazioni tra le diverse lettere minatorie o se si tratti, invece, soltanto di un caso e di uno dei tanti “sfoghi” che le persone scrivono su Facebook.

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