Mutamenti

Le feste natalizie e la depressione: Christmas Blue

Il periodo che precede le feste, gioioso per molti, può rappresentare per alcuni un momento difficile

Daniela Lazzarotti

Il periodo che precede le feste, gioioso per molti, può rappresentare per alcuni un momento difficile in cui gli instabili equilibri possono cedere e lasciare il soggetto nel baratro della depressione che ha il nome di Christmas Blues, che significa “depressione natalizia”.

Il Christmas Blues è un disturbo dell’umore che si manifesta a partire da qualche giorno prima del Natale, quando hanno inizio la frenesia delle cene e la corsa agli acquisti e dura fino a dopo l’Epifania, con le ultime occasioni di regali e di incontri con amici e parenti. Terminato questo periodo, la persona che soffre di tristezza natalizia si sente svuotata, apatica, priva di interessi.

Con il passare dei giorni e la ripresa delle consuete attività lavorative, la tristezza si allontana poco alla volta. Si tratta di un disturbo che riguarda soprattutto i giovani adulti sui trenta-quarant’anni mentre bambini, ragazzi ed anziani sembrano essere immuni. Alla basa di questo disturbo si trova quasi sempre una personalità già predisposta alla depressione e l’associazione della quantità di luce solare in meno, tipica di questo periodo dell’anno,con la conseguente minore concentrazione della serotonina, il neurotrasmettitore che regola l’appettito, il sonno e il tono dell’umore.

Nel periodo natalizio ogni malessere sembra riacutizzarsi, ogni timore assume una dimensione maggiore e soprattutto il senso di solitudine prende il sopravvento. Il Natale è tempo di bilanci emotivi: valutiamo se ci sentiamo soli, se abbiamo relazioni stabili e appaganti o su ciò che si è fatto e ciò che si sarebbe voluto fare. Le ricorrenze festive quindi equivalgono ad una sorta di “istantanea”personale dove viene fotografato lo stato psichico del momento passato e presente.

I sintomi della depressione natalizia sono: eusaurimento fisico, mal di testa, insonnia, senso di mancanza di concentrazione, senso di vuoto e tristezza, paura della solitudine, inquietudine ed ansia. Le festività hanno il potere di alimentare l’emotività personale, nel bene e nel male e la capacità di metterci di fronte a ciò che ci rende vulnerabili: le aspettative deluse dell’anno che si conclude, i rapporti non idilliaci con le persone a noi vicine o la consapevolezza della solitudine, la spasmodica ricerca della felicità solo per sentirsi finalmente appagati in una vita che non regala soddisfazioni.

Può essere l’alba di un nuovo percorso, può essere il momento del risveglio, prendendo in mano la propria vita e cercando con l’aiuto dell’esperto medico-psicoterapeuta, di mettere un po’ in ordine la propria esistenza cercando di capire , scoprendo cosa si muove dentro di sé.

Il male non è incurabile: bisogna ridurre o meglio togliere le aspettative. Tradizioni e luoghi comuni non devono farci sentire sbagliati, bisogna imparare ad ascoltare i nostri bisogni, se vogliamo riposare senza troppi bagordi e feste spumeggianti, facciamolo. Se invece hai voglia di viaggiare, viaggia. Se vuoi stare in famiglia, stacci. Non è una colpa o un insuccesso uscire fuori dagli schemi, cambiare le proprie abitudine e vivere le vacanze natalizie in modo autentico, ascoltando il nostro sé.

Dott.ssa Daniela Lazzarotti

www.danielalazzarotti.com

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