Il caso

Ventimiglia, il sindaco chiede di “rimpatriare i tunisini”, ma a decine accedono al Parco Roja

Nel frattempo la minoranza annuncia: "Chiederemo consiglio comunale ad hoc"

Ventimiglia. Il sindaco Enrico Ioculano (Pd) è stato chiaro: “Qui sono arrivati dei delinquenti con i quali non vogliamo avere nulla a che fare: vanno rimpatriati velocemente”. Una richiesta, questa, che il sindaco della città di confine ha mosso direttamente alla segreteria del ministro dell’Interno Domenico Minniti e che è dovuta alla recente ondata di tunisini giunti a Ventimiglia a seguito di uno “svuota-carceri” nel paese del Maghreb.
I reati, infatti, sono aumentati in modo esponenziale e da furti, scippi e aggressioni si è arrivati alla violenza sessuale che, solo per fortuna, non è sfociata in uno stupro vero e proprio. Vittime, quasi sempre, donne, giovani e meno giovani. E ora in città la paura è palpabile tanto che il sindaco ha convocato la stampa a palazzo per far conoscere le proprie posizioni.

A Ventimiglia, attualmente, ci sono oltre 700 migranti. Di questi 464 sono ospitati al centro di accoglienza istituito dalla Prefettura al Parco Roja e gestito dalla Croce Rossa. A differenza di quanto accadeva nei mesi scorsi, il campo ospita ora una cinquantina di tunisini. Proprio quelle persone che, secondo il sindaco ma anche per alcuni esponenti della minoranza, a Ventimiglia non devono stare. Ma che possono accedere al campo in quanto la struttura accoglie tutti quelli che chiedono di potervi entrare. Solo dieci i minori ospitati. Altrettanti, giunti a Ventimiglia senza parenti adulti, sono sistemati in strutture a loro dedicate: a prendersene carico, in questo caso, è il Comune.

Sono invece circa 250 i migranti che si sono stabiliti nel greto del fiume Roja dove hanno dato vita ad un accampamento abusivo, pericoloso per la loro incolumità, tra l’altro, in caso di esondazione del fiume. Oggi, a bussare alla porta della Caritas Intemelia di via San Secondo, sono stati circa 250 stranieri. Tra di essi, anche tunisini. Anche se, come conferma il responsabile Maurizio Marmo, la maggioranza delle persone che si rivolgono alla struttura, continua ad essere formata da subsahariani.

Dopo il vertice in Comune indetto dal sindaco, per la settimana prossima è prevista una conferenza stampa indetta dalle minoranze. Lo ha anticipato il consigliere Giovanni Ballestra: “Chiederemo un consiglio comunale ad hoc per parlare della situazione che si è venuta a creare a Ventimiglia e per chiedere sicurezza per i nostri cittadini”.
Nel frattempo anche alcuni cittadini hanno deciso di scendere in strada: il gruppo nato su Facebook “Ventimiglia Libera”, amministrato da Marco Del Signore, sta infatti organizzando una manifestazione che dovrebbe avere luogo nei prossimi giorni. L’obiettivo di tutti, seppure espresso in forme diverse, è uno solo: chiedere che a Ventimiglia venga ripristinata la legalità.

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