Ventimiglia, 500 migranti al Parco Roja: numeri come in estate, cinque volte superiori a quelli dell’inverno scorso

30 novembre 2017 | 14:22
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Ventimiglia, 500 migranti al Parco Roja: numeri come in estate, cinque volte superiori a quelli dell’inverno scorso

Altre centinaia di stranieri sul greto del fiume Roja

Ventimiglia. Sono cinquecento i migranti ospiti oggi al campo della Croce Rossa allestito dalla prefettura in un’ala del Parco Roja di Bevera. Tra gli stranieri anche sedici minorenni e alcuni nuclei familiari. Il dato, conforme al numero di migranti che hanno usufruito della struttura di accoglienza nei mesi estivi (ovvero quando si è raggiunto il picco degli sbarchi), si discosta notevolmente da quello del medesimo periodo dello scorso anno: nel novembre del 2016, infatti, al Parco Roja erano ospitati dai 100 ai 150 migranti. 
Oltre a chi sceglie di accettare l’aiuto della Croce Rossa, poi, bisogna contare le centinaia di migranti che vivono sul greto del fiume Roja, trasformato in un accampamento abusivo ormai da qualche mese.

Un dato, quello che si registra sul territorio ventimigliese, in controtendenza rispetto alle cifre riportate dal ministero dell’Interno che aggiorna giornalmente il numero di sbarchi sulle coste italiane: se dal primo gennaio al 30 novembre 2016 a sbarcare erano stati 173.008 migranti, quest’anno si è passati a 117.042, che tradotto in percentuale fa registrare un -32,35%.
Solo nell’ottobre del 2016 erano sbarcati 27384 migranti, contro ai 5984 di quest’anno. Dato confermato anche a novembre: 13581 gli stranieri che hanno raggiunto le nostre coste nel 2016 e 5641 nel 2017.
Se dunque la presenza di un maggior numero di migranti al Parco Roja non è dovuta a maggiori arrivi – visto che questi sono invece sostanzialmente calati – ciò significa che a spostarsi nella città di confine sono quei migranti già accolti in altri centri di accoglienza straordinaria sparsi per l’Italia o in attesa che venga accettata la loro richiesta di asilo: il confine con la Francia resta però un richiamo troppo forte e, nonostante le maglie sempre più strette dei controlli alla frontiera da parte dei francesi, i migranti continuano a tentare di attraversarla.

Proprio su questo punto si è incentrato il discorso che ieri il sindaco di Ventimiglia Enrico Ioculano (Pd) ha fatto al segretario del partito democratico Matteo Renzi, in visita a Sanremo: “
Il nostro paese deve dare l’accoglienza più importante a chi è in stato di necessità, però ci vuole il rispetto di regole precise: se tu sei un richiedente asilo o sei in attesa che ti venga attivato l’asilo e sei affidato ad un Cas o ad un circuito Sprar devi rimanere nell’area di competenza perché se no continueremo ad assistere a situazioni drammatiche come a Ventimiglia, a Como e come è successo nella stazione di Milano”.

Di diverso pensiero, invece, sembra essere il prefetto di Imperia Silvana Tizzano, che proprio sulla presenza di migranti sul greto del fiume Roja al termine di un vertice in prefettura aveva dichiarato: “L’unica forma di intervento è garantire una presenza forte delle forze dell’ordine che controllano continuamente anche le persone che vi si trovano, tenendo presente però che molte di queste sono persone con tanto di permesso, sono migranti regolari sul nostro territorio e quindi non si può procedere a deportazione di soggetti che sono liberi di circolare a meno che non si rendano responsabili di particolari illeciti o non risultino, ai controlli, irregolari. Questa è una percentuale sempre più bassa perché tante persone migranti che avrebbero un tetto, un piatto caldo, una sistemazione migliore in altre regioni d’Italia si spingono fino a Ventimiglia con la speranza di passare il confine, quindi è difficile intervenire su soggetti che non c’è motivo di espellere o fare espatriare”.

Anche le parole del rappresentante del governo sul territorio provinciale, dunque, hanno convalidato la tesi che vuole a Ventimiglia centinaia di migranti già accolti in altre strutture sparse sul territorio nazionale, ma che raggiungono la città di confine con la speranza di lasciare l’Italia.