La certificazione

L’IGP per l’aglio di Vessalico si avvicina, Piana: “Vantaggio per l’economia rurale”

"E' necessario salvaguardare le caratteristiche e peculiarità dell'aglio antico di Vessalico, rispettando il relativo regolamento già in essere e l'attuale certificazione del biologico"

aglio di Vessalico

Vessalico. Non solo un prestigioso Prodotto Agroalimentare Tradizionale (PAT). Per l’aglio di Vessalico si avvicina la Certificazione IGP, o se sarà possibile della DOP.

Il capogruppo regionale della Lega Nord Liguria, Alessandro Piana, oggi ha depositato un’interrogazione “al fine di sapere se e mediante quali misure Regione Liguria abbia intenzione di sostenere la proposta di certificazione IGP per l’aglio di Vessalico, antico prodotto tipico della Valle Arroscia”.

“La promozione di prodotti di qualità, aventi determinate caratteristiche – spiega Piana – può essere un notevole vantaggio per l’economia rurale, in particolare nelle zone svantaggiate e periferiche del territorio. E’ quindi necessario salvaguardare le caratteristiche e peculiarità dell’aglio antico di Vessalico, rispettando il relativo regolamento già in essere e l’attuale certificazione del biologico.

Ho appreso che il Comune di Vessalico ha recentemente proposto di ottenere la certificazione IGP/DOP per il suo aglio, al quale vengono da sempre riconosciute particolari qualità organolettiche. L’obiettivo è di poter comprovare la provenienza del prodotto tipico con un’etichetta numerata e vidimata dalla stessa Amministrazione comunale, con il patrocinio dell’Unione dei Comuni della Valle Arroscia.

La denominazione ‘Aglio di Vessalico’ sarebbe quindi riservata all’aglio che risponde alle condizioni ed ai requisiti stabiliti nel disciplinare, che dovrà essere approvato da tutti gli undici Consigli comunali della zona di produzione, lavorazione e confezionamento (Vessalico, Aquila d’Arroscia, Armo, Borghetto d’Arroscia, Cosio d’Arroscia, Mendatica, Montegrosso Pian Latte, Pornassio, Pieve di Teco, Ranzo, Rezzo).

Oggi sono circa 40 i produttori (più l’indotto) che operano in Valle Arroscia ed occorre difendere l’aglio di Vessalico da eventuali contraffazioni. In tal senso, è necessario che Regione Liguria faccia attivamente la sua parte a tutela dell’antico prodotto tipico del nostro territorio ed a sostegno della proposta di certificazione IGP/DOP per l’Aglio di Vessalico”.

commenta