Concorso "i like"

Seborga è la località in gara sulla pagina Facebook di “Ponente ligure fotosintesi”

Si può mettere "Mi piace" alle foto che raffigurano la città dal 28 agosto al 3 settembre

Seborga. Questa settimana Seborga è la località in gara per il concorso gratuito “I Like” di “Ponente ligure fotosintesi” che mette in competizione i Comuni della provincia per il titolo di paese più ammirato.

Dal clima mite, Seborga gode di un’ottima posizione, sempre soleggiata e con ampie montagne alle sue spalle che la proteggono dai venti freddi del Nord. E’ conosciuta, oltre per essere una meta turistica, per la sua attività agricola: in particolare, la coltivazione e raccolta delle olive e la produzione floricola.

Per quanto riguarda la storia del principato: esiste la copia di un documento datato 954, in cui un marchese Guido, conte imperiale di Ventimiglia, in partenza per la Spagna, per portare aiuto a re Alfonso avrebbe donato delle proprietà situate a Seborga ai monaci benedettini dell’abbazia di Lerino. Nel documento vengono anche citati un “Luigi, imperatore dei Romani”, Tommaso, comite Sabaudie e un Raimondo, marchione Montisferrati, ovvero personaggi e titoli inesistenti nell’anno 954. Tuttavia, una donazione di Seborga a Lerino, da parte di un Guido conte di Ventimiglia, non databile nel 954, sembra ritenuta valida nel corso di un processo risalente al 1177, conservato in copia autentica dell’anno 1305. Infatti, nella seconda metà del XII secolo il comune di Ventimiglia pretese che Seborga diventasse parte del proprio territorio. Iniziò quindi una causa con l’abate di Lerino e il 13 luglio 1177 fu emessa la sentenza da parte del vescovo di Ventimiglia e dei consoli ventimigliesi che riconobbero il lascito del conte Guido, in base all’atto di donazione e alla testimonianza di dodici maggiorenti locali. La maggioranza degli storici accademici ammette l’autenticità dell’atto del 1177 ma non mancano autorevoli autori che pongono in discussione anche l’atto del 1177 ritenendolo un falso dell’anno 1305.

Nel 1181 la Repubblica di Genova che aveva esteso i suoi domini sino a Nizza dichiarò di assumere la protezione delle isole di Lerino e quindi anche di Seborga; in realtà, di fatto Seborga continuò a dipendere politicamente e amministrativamente dalla Contea di Provenza. Tale situazione rimase immutata sino al Settecento, secoli comunque caratterizzati da continui litigi sull’entità dei confini di Seborga.

Nel 1697 Vittorio Amedeo II di Savoia è sul punto di comprare il territorio di Seborga ma l’opposizione dei genovesi che fecero pressioni sul papa Innocenzo XII fa sì che la vendita si perfezioni solo trent’anni dopo (il 31 gennaio 1729). Nel 1793 Seborga entrò a far parte del cantone di Perinaldo, distretto di Mentone, dipartimento francese delle Alpi Marittime. Nel 1805 Seborga fu trasferita al cantone di Bordighera, nel nuovo distretto di Sanremo dello stesso dipartimento, esteso all’Est per annessione di una parte della Repubblica ligure. Entrò, con la Liguria, nel 1815 a far parte del Regno di Sardegna prima, del Regno d’Italia e della Repubblica Italiana poi. Dal 1973 al 30 aprile 2011 ha fatto parte della Comunità montana Intemelia.

A partire dagli anni cinquanta del XX secolo alcuni membri della comunità di Seborga hanno rivendicato un’indipendenza dalla Repubblica Italiana, in virtù di un presunto antico status di Principato di cui la località anticamente avrebbe goduto, ritenendo non valida l’annessione al regno di Sardegna. I cittadini di Seborga elessero perciò anche un principe con funzioni prettamente simboliche: il ruolo è stato svolto dal 14 maggio 1963 fino al 25 novembre 2009, data della sua morte, da Giorgio Carbone (Giorgio I), e dal 25 aprile 2010 da Marcello Menegatto (Marcello I). Il principe è coadiuvato da un consiglio di 9 ministri, privi di potere legale.

Il principato coniò una moneta, chiamata Luigino (nome ispirato a quello delle monete coniate nel XVII secolo), senza alcun valore legale, ma utilizzata come buono spendibile in città; ciò suscitò un certo interesse nel mondo del collezionismo numismatico. Il valore dato al cosiddetto luigino è fissato in 6 dollari statunitensi. Ha anche proprie “targhe automobilistiche” che, però, non possono essere utilizzate se non a latere di quelle italiane. Vennero poi distribuiti ai richiedenti “passaporti” e “patenti di guida” recanti l’effigie e i timbri del principato che hanno unicamente funzione folcloristica e di promozione turistica.

Dal 28 agosto al 3 settembre sarà perciò possibile mettere “Mi piace” alle foto, che ritraggono la location, postate sulla pagina Facebook di “Ponente ligure fotosintesi” (https://www.facebook.com/ponentfoto/?fref=ts). Se otterrà tanti voti potrà entrare nella Top Ten.

Ecco la top Ten al momento:

1. Ventimiglia Alta 2711 “Mi piace”
2. Cervo 2132
3. Bajardo 1864
4. Bussana 1650
5. Molini di Triora  1637
6. Diano Marina 1607
7. Ventimiglia 1601
8. Ceriana 1543
9. Badalucco 1538
10. Santo Stefano al Mare 1316

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