Sanremo, minacce e persecuzioni nei confronti di ex moglie e figlio: torna in carcere cameriere 47enne

Telefonate, sms, minacce e pedinamenti lo avevano già messo in manette (e poi in penitenziario) nel febbraio scorso
Sanremo. Ancora un uomo che non si rassegna alla fine di un rapporto sentimentale. Un 47enne sanremese è tornato in carcere con l’accusa di stalking. Gli atti persecutori (telefonate, sms, minacce e pedinamenti) lo avevano già messo in manette (e poi in penitenziario) nel febbraio scorso.
La vittima è la sua ex moglie, una coetanea romena con la quale ha avuto anche un figlio. Dopo un primo periodo dietro le sbarre e poi ai domiciliari, il soggetto, una volta in libertà, aveva continuato a tormentare la ex e il ragazzo. Ieri, nel tardo pomeriggio, come già era successo ad inizio anno, a fronte delle ennesime persecuzioni nei confronti della donna, l’uomo, che lavora come cameriere in un ristorante della Città dei Fiori, è stato arrestato dagli agenti di polizia del locale Commissariato e tradotto nel penitenziario di Valle Armea.
LA VICENDA
Dalle prime indagini effettuate da personale della polizia giudiziaria del Commissariato è emerso che già a partire dal 2014, anno delle prime denunce da parte della donna, l’uomo ha sempre avuto un atteggiamento minaccioso, denigratorio e violento sia nei confronti della stessa anche quando erano sposati e conviventi.
La donna, 27enne, ha spiegato agli agenti che anche quando era in stato di gravidanza del loro figlio che ha attualmente 6 anni, e quindi all’inizio della loro storia, l’uomo la ingiuriava, la picchiava con violenti schiaffoni (specie se in preda all’alcol) e la offendeva considerandola sempre una “donna di strada”. Proprio in riferimento a ciò in più di una circostanza la donna era stata da lui inserita in un annuncio come “escort” con i dati riferiti ad abitazione e numero telefonico attraverso cui raggiungerla.
Le gravi minacce e le violenze subite dalla donna e anche dal figlio nell’anno 2014, quando aveva l’età di tre anni furono valutate come gravi tali da ritenere necessaria una collocazione della donna col minore in una “casa protetta”.
Al 47enne veniva applicata la misura della custodia cautelare in carcere, al termine della stessa, iniziava una condotta persecutoria nei confronti della ex moglie e del figlio.
Al termine della misura in carcere è risultato ancora pericoloso, ne sono prova le continue minacce di morte rivolte alla moglie e al figlio, ad altri soggetti aveva riferito anche le modalità di azioni criminose che avrebbe commesso nei confronti dei propri congiunti anche procurandosi delle armi.
In una circostanza, temendo che la donna col proprio figlio, rientrasse nel Paese d’origine, aveva, davanti a personale delle forze dell’ordine stracciato il passaporto del minore in mille pezzi. Per questi e altri nuovi episodi legati a pedinamenti, minacce, insulti, tutte cose che hanno reso sempre più la vita impossibile alla sua ex moglie, lo stalker era stato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, dai quali dopo poco tempo era evaso e veniva nuovamente tratto in arresto.