Gli Obv Crew e l’impegno per svecchiare il sistema d’intrattenimento della Riviera

“Il supporto delle amministrazioni locali è necessario per poter costruire un’offerta di svago più varia e alternativa”
Sanremo. Sono una ragazza e due ragazzi, tre amici d’infanzia cresciuti nella Comunità artistica internazionale di Bussana Vecchia che, stanchi di un sistema d’intrattenimento dalle forti connotazioni anacronistiche, hanno fondato una band la cui mission è quella di offrire proposte alternative per il divertimento giovanile nel Ponente Ligure. Il mezzo? La fusione di generi musicali ricercati, lontani dal commerciale, e la loro diffusione all’interno di parties autoprodotti sotto ogni aspetto artistico e organizzativo. Sono Ester Ventura, Vittorio Toesca e Andrea Zammataro, in arte Etere, Mister Tojo e Ring k, ovvero gli Obv Crew.
“Quello che è partito come un piccolo progetto di amici circa sei anni fa – raccontano –, ha riscontrato nel corso degli anni un discreto successo, portandoci a collaborare con artisti e gruppi nazionali come Basswarp e Rock’n’Roll Robots, Raphael, Eazy Skankers, Sweet Life Society, Bonnot, Kaos One, Colle der Fomento, Macro Marco e artisti internazionali come Mad Professor, Soom T, General Levy, Deekline & Ed Solo e tanti altri. Recentemente siamo anche saliti sul palco di ‘Bravo Jazz’ nel centro storico di Sanremo e da qualche anno suoniamo presso il centro sociale di Imperia la ‘Talpa e l’orologio’. In passato abbiamo partecipato a ‘Rock in the Casbah’, ma abbiamo cercato di mantenerci sempre fuori dal circuito ‘commerciale’ organizzando serate in location alternative”. Non a caso le feste più significative alle quali gli Obv Crew hanno dato vita restano quelle organizzate a Bussana Vecchia, i ‘Polla-Yo’’.
“Fin da quando abbiamo deciso di fondare il gruppo – proseguono Etere, Mister Tojo e Ring k –, abbiamo sempre cercato di proporre un tipo di intrattenimento alternativo, assente in zona e per il quale tutti e tre avevamo sviluppato indipendentemente una predilezione. Al di là dei generi musicali proposti che prevalentemente possono essere ricondotti alla black music, come reggae, dancehall, dub, hip hop e i loro derivati elettronici, quali jungle / d’n’b, dubstep e trap, non ci siamo mai voluti etichettare in un senso o nell’altro. Anzi, abbiamo cercato di restare aperti a ogni forma di contaminazione e allo stesso tempo di far emergere uno spirito inclusivo che non guardasse a età, dress code ed estrazione sociale”. Una formula attrattiva che in poco tempo è riuscita ad affermarsi tanto da portare a una moltiplicazione dei parties e insieme a ricevere una risposta positiva da parte della massive giovanile della Riviera dei Fiori.
Ad oggi, tuttavia, manca ancora qualcosa: “Il nostro sogno è quello di dare uno stimolo alle nuove generazioni, un impulso al territorio così da portare avanti idee alternative d’intrattenimento, capaci di diffondersi e di guadagnare quello spazio a cui oggi fanno fatica ad occupare. Naturalmente – entrano nel merito gli Obv Crew – il supporto delle amministrazioni locali è necessario, un elemento fondamentale per poter costruire un’offerta di svago più varia e non legata soltanto alla musica”.