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Carlo Conti, il ritorno del vecchio leone del PSI a Sanremo “Portare in città la cultura socialista”

A tu per tu con l'ex assessore al turismo degli anni ruggenti di Sanremo, una chiacchierata sulla politica di ieri e di oggi e sul ritorno del PSI a Sanremo di cui Conti era l'uomo forte

Sanremo. Tornano i socialisti a Sanremo e lo fanno con un leone della politica matuziana e non solo. Carlo Conti ex assessore al turismo negli anni ’80 e ’90 del secolo scorso scende nuovamente in campo con il PSI, per ricostituire quell’identità socialista che mancherebbe a Sanremo o meglio che si è persa negli anni.

Conti, allora torna alla politica attiva?

“C’è un aspetto romantico che non può essere secondo a nessuno e poi è frutto di una voglia di andare a recuperare la cultura della giustizia, perchè io l’ho passato sopra la mia pelle, c’è un profondo senso di ingiustizia qui in provincia. Basti pensare che sono stati sciolti i consigli comunali di Ventimiglia e Bordighera che non dovevano essere sciolti. Hanno costruito un ipotetico temporale giudiziario su Imperia che poi si è risolto nel nulla. Io sono un esempio tipico di chi ha sofferto ed ha dovuto affrontare otto processi con otto assoluzioni con formula piena. Di fronte a questo stato di cose i cittadini devono iniziare a pensare che forse c’è qualcosa che non funziona. Quindi bisogna essere garantisti, garantisti del giorno prima e difendere sempre tutto ciò che è onesto…”

Il ritorno col PSI, quindi?

“Portare in città la cultura socialista è un bene per tutti, sia per i socialisti ed anche per quelli che non sono socialisti. Noi siamo contro gli estremismi ed i populismi e con questo ritorno non devo dimostrare niente a nessuno, non ho alcuna intenzione di candidarmi al niente, quindi sono libero di poter dire, di poter parlare. Ma non solo: io parto dal presupposto che se gli amministratori della provincia sono persone oneste e della loro onestà non ne dubito, io sono più onesto di loro – scusate l’arroganza – perchè la mia onestà è stata certificata, perchè dopo otto processi e innuverevoli indagini, non è stato trovato nulla, è evidente che la mia è un’onestà certificata”.

Come vede la situazione politica attuale in provincia?

“C’è un impoverimento della politica, perchè le persone di un certo livello hanno paura, perchè c’è paura degli avvisi di garanzia e poi la non voglia di partecipare al sociale, l’abbandono di fasce di persone che hanno un passato e possibilità, da un punto di vista culturale, dal punto di vista politico di passare la guardia e di non raccontare più un futuro che dovrebbe essere diverso. I deficit finanziari sono anche un gravame sul modo di fare politica e amministrare”.

E come vede l’amministrazione Biancheri?

“Ho molta stima nei confronti di Biancheri come persona, una persona pulita, perbene, è una persona che sa valutare, sa parlare ma sa anche tacere. Ha dimostrato negli anni una grossa capacità nei rapporti umani e dal punto di vista amministrativo. Ad esempio ha messo su dei rapporti con la RAI anche nei momenti critici ed è stato molto bravo. Biancheri ha una giunta che può avere degli assessori che hanno svolto bene il loro lavoro, altri assessori invece carenti ma come in tutte le giunte del mondo, anche qui a Sanremo è sotto gli occhi di tutti…”

Chi salva?

“Non tocca a me dire queste cose. Biancheri dopo tre anni di amministrazione ha il diritto e dovere di valutare la giunta e siccome si chiede da parte degli amministratori una sana e serena meritocrazia nei confronti dei dipendenti, io penso che ci sia da fare un discorso meritocratico nei confronti degli amministratori stessi. Ad esempio l’assessore ai servizi sociali Pireri, in un momento in cui c’è un disagio totale dal punto di vista sociale in questa città, credo che svolga bene il suo lavoro anche perchè sui giornali non appare mai in senso negativo. Quindi sta facendo un grosso lavoro che magari non si vede ma chi è nelle segrete stanze capisce che è una persona perbene e che lavora. Poi c’è una mia ammirazione per Barbara Biale, l’assessore esterno, che ha dimostrato di non avere il cervello fotocopia ed ha avuto le palle per dire di no al Moac cosi come veniva organizzato negli anni, l’ha fatto saltare un anno, si è attirata critiche ma bene ha fatto perchè scontrandosi è riuscita a portare il Moac nel centro di Sanremo”.

E chi invece butta giù dalla torre?

“Non mi sento di dare voti a nessuno ma non si può non pensare alla politica del turismo. La Regione sta svolgendo un grosso ruolo, una regione di centro destra, io sono socialista, quindi non sono ne di centro destra ne di centro sinistra, sono socialista punto. L’amministrazione Toti sta svolgendo un grosso lavoro, poi partendo dal presupposto che Sanremo ha diversi assessorati al turismo, lo dico come battuta ma non è una battuta. Biancheri è assessore al turismo solo per l’impegno ed i rapporti con la RAI, poi abbiamo il più grosso assessore alle manifestazioni che è Walter Vacchino col suo Ariston, poi c’è un altro grosso assessorato che è quello che sta svolgendo il Casinò e mi sembra che negli ultimi tempi le manifestazioni del Casinò abbiano avuto un rilancio rispetto al passato. Poi ci sono diversi assessorati sul territorio che svolgono bene il loro lavoro, basta andare a Bussana, Coldirodi, Verezzo etc., queste associazioni, queste pro loco che fanno divertire la gente d’estate riescono a creare entusiasmo. E poi, in ultimo, c’è l’assessorato al turismo a Sanremo: io penso che l’attuale assessore al turismo solo per il fatto che è dentro il comune da 30 anni ha perso un po’ di entusiasmo, forse è un po’ logora, un po’ vintage, un po’ demodé. Basta andare a Loano per vedere come hanno preparato il calendario manifestazioni, basta andare a Dolceacqua, anzi io invito ad andare a Dolceacqua. Secondo me bisogna intervenire, perchè così com’è si va ad impoverire una fascia di turismo, perchè non basta più la quantità ma ci vuole una qualità attrattiva”.

Lo stato di salute delle società partecipate?

“Lo stato di salute delle partecipate è pessimo. La RT è sull’orlo dell’amministrazione controllata per non dire fallimento. Fra l’altro è anche beneficiata perchè avendo un contratto di servizio che non svolge perchè tante corse saltano quotidianamente; nessun comune e neanche la provincia è mai intervenuta nel far pagare le multe. Su Amaie Energia basta leggere le critiche dei cittadini, si è riempita di consulenze, col sindaco costretto a commissariarla di fatto. Su Rivieracqua non ho nulla da dire, basta leggere i giornali. La Go Imperia è un carrozzone che risale al passato, di questa amministrazione attuale che è frutto del nulla”.

Su Claudio Scajola potenziale candidato sindaco di Imperia?

“Claudio Scajola ha sicuramente grosse capacità politiche nonchè amministrative. Ha un carattere che lo porta a volte, ad essere antipatico ma io posso dire un piccolo grande segreto. Tutti coloro che decidono alla fine diventano antipatici perchè questo è un paese dove ogni decisione viene interpretata come la forzatura di un qualcosa e c’è la tendenza a decidere di non decidere e da questo punto di vista io penso che Claudio Scajola ha l’esperienza e l’autorevolezza per poter svolgere le funzioni da sindaco. Imperia ha bisogno di un grande sindaco capace perchè dal punto di vista amministrativo, è diventato un disastro totale, tutti contro tutti”.

Poi Carlo Conti, a conclusione dell’intervista lancia un suo personale endorsment al compagno di partito Fabio Natta.

“Il PSI in questa provincia è rappresentato dal presidente della provincia Fabio Natta. Forse pochi lo sanno ma Fabio Natta è una persona che si dedica anima e corpo alla politica, alla amministrazione pubblica ed è un signore che non incassa un Euro dalla politica, ci rimette dei soldi di tasca sua per cercare di tenere in piedi il baraccone nel modo più elegante possibile, con tiratine per la giacca dal centro destra e dal centro sinistra, perchè la provincia è in una situazione un po’ particolare. Devo dire che è un uomo che si sta impegnando su tutti i fronti e gli auguro tutto il bene possibile”.

Vedo che indossa la maglietta dell’Abarth, ha intenzione di correre veloce anche col PSI?

“Io sono sempre stato un appassionato di macchine sportive ed elaborate. L’Abarth è la macchina dello scorpione, sinonimo di chi come me è probabilmente un po’ infantile ma che ha dei giocattoli non previsti per un’età come la mia. Ma la passione per le auto elaborate e per l’Abarth è rimasta immutata come quella per il Partito Socialista”.

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