A lezione di giornalismo con Lucia Cappelluzzo di BGY Be Young: “Non censurate i giovani, date loro un’opportunità”

La coordinatrice del progetto che ha ispirato R24Young ripercorre la nascita e l’evoluzione del giornale bergamasco fatto dai giovani
Imperia. E’ sempre stata una necessità, un bisogno quello dei giovani di far sentire la propria voce. Nel mondo in cui viviamo oggi, un mondo “social”, è sempre più facile dire la propria opinione, commentare e criticare ciò che ci circonda ma non è altrettanto facile essere veramente ascoltati e presi sul serio dai “grandi”, da chi ha il potere di cambiare le cose.
R24Young è nata con questo scopo dare una voce ai giovani della nostra provincia ma come in tutti i grandi progetti, l’inizio non è mai semplice ed è per questo che nasce il bisogno di farsi ispirare da chi ce l’ha già fatta, come i ragazzi di BGY Be Young, il giornale bergamasco nato neanche un anno fa e che conta già una squadra forte e motivata di giovani con la passione comune del giornalismo.
Il giornale online, scritto esclusivamente da under 30 e rivolto soprattutto ad altri giovani, è coordinato da Lucia Cappelluzzo, studentessa universitaria bergamasca e collaboratrice di Bergamonews, con la supervisione di Luca Bassi in rappresentanza dei giornalisti di Bergamonews, ma i contenuti non sono imposti dalla testata madre e vengono scelti dai giovani stessi.
Abbiamo chiesto a Lucia di raccontarci la nascita e l’evoluzione di quest’ambizioso progetto.
Ciao Lucia! Da dove arriva l’idea di BGY?
BGY è figlio di Bergamonews, la testata online più letta della nostra provincia. L’idea è nata dopo la prima edizione di ”Bergamonews academy ” , un evento dedicato a lezioni di giornalismo gratuite fatte dai giornalisti di Bergamonews. Dopo aver visto tanta adesione da parte dei giovani abbiamo capito che c’era la necessità e il desiderio da parte dei ragazzi di potersi esprimere e raccontare dal loro punto di vista i fatti locali e nazionali. È nato tutto in modo scherzoso a dicembre e ora , arrivati ad agosto non avremmo mai pensato di ottenere questo successo.
Come siete riusciti a pianificare questo progetto ?
Come in tutte le cose un po’ per caso, abbiamo creato una squadra forte sin dall’inizio con Fabio Vigano in collaborazione e con tutti i ragazzi interessati e da lì siamo partiti. I primi articoli sono usciti il 24 gennaio e trattavano di storie di nostri amici. Per riuscire a farci conoscere abbiamo fatto pubblicità mirata su Bergamonews , annunci alla radio, passaparola e siamo andati in giro per le scuole della provincia presentando il progetto. Dopo un po’, quando la voce si è diffusa, molti ragazzi hanno chiesto di collaborare.
Com’è stato accolto il progetto nelle scuole ? E quali sono state le reazioni dei ragazzi?
Come dicevo prima, abbiamo girato le scuole presentando la nostra idea che è stata accolta molto bene dai dirigenti e anche dagli studenti. Avendo ottenuto un buon riscontro, abbiamo intrapreso anche il progetto alternanza scuola-lavoro ma dato che era già febbraio abbiamo dovuto limitare i posti. Durante il prossimo anno scolastico invece inizieremo a settembre 2017, amplieremo la collaborazione con le scuole dando spazio a tutti coloro che vorranno partecipare . Sono molto contenta delle reazioni positive avute dai ragazzi. Personalmente non ci credevo: ho 23 anni e ho sempre voluto fare questo lavoro ma, all’interno della mia generazione, mi sono sempre sentita una sorta di pecora nera e quindi sono rimasta sorpresa in modo positivo trovandomi di fronte a tanto entusiasmo da parte dei miei coetanei.
Come e da chi è composta la redazione ?
La redazione è composta da Luca Bassi, giornalista di Bergamonews, e da me: noi siamo i responsabili di BGY. Poi ci sono i giovani giornalisti, ad oggi hanno scritto almeno un articolo circa ottanta ragazzi che e di loro circa venti sono quelli fissi , i più assidui nella pubblicazione di articoli.
Parlando proprio di questo, di cosa trattano i vostri articoli?
L’intento è sempre stato quello di non dare ordini su quali articoli scrivere, è un giornale completamente libero, uno spazio dato ai ragazzi per esprimersi, per raccontare storie personali ma anche inchieste come quella di Federico Valentini, classe 99, sulla presenza delle droghe nelle scuole. Altri articoli riguardano viaggi e volontariato, ma anche cronaca e politica. Per esempio, in redazione abbiamo un ragazzo di 20 anni, Marco Cangelli, che scrive dal suo punto di vista i fatti di politica estera. Il nostro giornale ha partecipato alla manifestazione “Parole ostili” , un progetto di sensibilizzazione contro l’ostilità delle parole in rete e nei media che nasce con l’obiettivo di ridurre , arginare e combattere le pratiche e i linguaggi negativi , dato che le parole sono importanti e hanno un potere, soprattutto tra i ragazzi, tenutasi dal 17 al 19 a febbraio a Trieste. Noi di BGY, presenti nel panel giornalismo-web dove era presente anche Enrico Mentana, abbiamo presentato il nostro giornale, che scritto interamente da ragazzi cerca di combattere le parole d’odio facili da trovare sul web.
Data la vostra esperienza, avete qualche consiglio per noi di R24Young, che siamo alle prime armi ?
Il mio consiglio è dare libero sfogo ai ragazzi, stimolarli, dargli opportunità di raccontare senza censure ciò che accade e dare la propria opinione. Per esempio, abbiamo scritto un articolo di una ragazza che ha affrontato la maturità quest’anno e ne è rimasta delusa. Ha avuto la possibilità di poter raccontare la sua esperienza a lettori vicini della propria età ma anche ad un pubblico di lettori adulti che ci seguono per cercare di capire cosa pensano i giovani.
(Foto pagina Facebook Lucia Cappelluzzo)