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Ventimiglia, 5 arresti nell’operazione ”Safe Crossing Border” della polizia di frontiera

3 luglio 2017 | 16:37
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Ventimiglia, 5 arresti nell’operazione ”Safe Crossing  Border” della polizia di frontiera

I reati contestati vanno dal falso documentale, violazione delle leggi sull’immigrazione, evasione dagli arresti domiciliari e ricercati

Sanremo. Attivata dalla polizia di frontiera anche nel fine settimana appena trascorso l’operazione ”Safe Crossing Border”, che prevede un capillare controllo alle frontiere di uomini e mezzi, posto in essere con pattuglie supplementari e attivato sia in quelle più transitate che nei percorsi meno trafficati quali Olivetta e Fanghetto.

Agli arresti, avvenuti tra il 30 giugno e il 2 luglio, sono finiti in 5. Numeri importanti, che danno l’idea dell’enorme lavoro e della professionalità degli uomini della polizia di frontiera, impegnati nel controllo lungo del confine di Ventimiglia.

“Il sistema dei controlli alla frontiera italo francese è saldo e ben strutturato – dichiara il dirigente Santacroce – e le maglie sono molto strette, la non sistematicità nel rispetto dell’accordo di Schengen consente attraverso l’effetto sorpresa di conseguire i risultati ottenuti”.

“I reati contestati vanno dal falso documentale (commesso dai passeur), agli inosservanti le leggi sull’immigrazione, fino agli evasi e ricercati. Queste sono prevalentemente le tipologie degli arrestati in frontiera.”

Ecco nel dettaglio i 5 arresti del weekend.

Un passeur, A. Emanuel Ionel, cittadino rumeno controllato nei pressi della barriera autostradale nella notte di domenica mentre tentava di far entrare in Francia, a bordo di una autovettura Peugeot 307 con targa italiana, 6 clandestini (4 del Bangladesh, 1 maliano ed 1 ivoriano) che avrebbero pagato la somma di 150 euro ciascuno per il viaggio. Arrestato è stato trasferito al carcere di Imperia.
Due pakistani, entrambi controllati al loro arrivo dalla Francia a mezzo treno, uno venerdì ed uno domenica. Gli accertamenti esperiti tramite rilievi foto dattiloscopici e riscontri AFIS hanno permesso di scoprire che a loro carico erano stati emessi provvedimenti di espulsione, rispettivamente dai Prefetti di Imperia il 15.5.2016 e Milano il 20.2.2015, ai quali non avevano ottemperato, facendo quindi rientro in Italia prima dei 5 anni previsti dalla normativa vigente.

Gli ultimi due stranieri sono stati tratti in arresto grazie alle attività info investigative poste in essere all’atto del loro respingimento da parte francese. Il primo, SBAR J., tunisino di 26 anni, risultava evaso dagli arresti domiciliari in Bologna, dove doveva scontare una pena per reati inerenti agli stupefacenti mentre sul secondo, un marocchino di 29 anni, risultava una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla Procura di Pavia nel marzo del 2016 a seguito di inosservanza agli obblighi di dimora anche in questo caso per stupefacenti. Tratti tutti dunque in arresto e condotti davanti alla autorità giudiziaria di Imperia per i successivi processi.