La decisione

Muro abusivo sulla spiaggia di Latte, il Comune pubblicherà un’ordinanza per l’abbattimento

Decisione presa dopo l'incontro tra la vicesindaco Silvia Sciandra e una delegazione del Comitato Spiagge Intemelie-WWF

muro di latte

Ventimiglia. Il vicesindaco Silvia Sciandra ha ricevuto il 6 luglio 2017 una delegazione del Comitato Spiagge Intemelie-WWF, a proposito della situazione relativa al muro abusivo in cemento armato che deturpa la spiaggia di Latte.

La delegazione è stata informata del fatto che, in applicazione della sentenza del TAR-Liguria del dicembre scorso, il Comune si trova in procinto di pubblicare un’ordinanza di abbattimento dell’opera. Il Comitato si è felicitato della decisione, pur rilevando il grande ritardo con il quale essa è stata presa, ritardo che il vicesindaco ha attribuito alla farraginosità delle norme vigenti.

L’opera dovrà, quindi, essere abbattuta sulla base del parere espresso dalla Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici della Liguria. Il Comitato ha rilevato che, comunque, l’opera non è sanabile per motivi strettamente edilizi poiché essa è del tutto difforme dal progetto presentato e poiché, a causa della cubatura del materiale di riporto, essa deturpa in modo grave i luoghi, come dimostrano a. il dossier allegato che il Comitato ha presentato a suo tempo al Comune (2015 Al Comune di Ventimiglia): e b. la dichiarazione sottoscritta da una trentina di cittadini i quali, sapendo a quali pene si incorra in caso di dichiarazioni mendaci, sostengono che “per decenni la spiaggia di Latte, fino alle palme, ha avuto una leggera e regolare pendenza, senza nessuno sbalzo. Il muro in cemento armato costruito nel 2011 ha avuto ed ha tuttora la funzione di muro di contenimento del materiale di riporto (decine e decine di camion) del quale ci si è serviti per modificare il profilo del terreno preesistente”.

Il vicesindaco si è impegnato affinché i suddetti documenti vengano inviati alla Soprintendenza e quindi fatti pervenire all’Avvocatura dello Stato al fine di fare chiarezza nell’ambito della relativa causa pendente presso il Consiglio di Stato.

 

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