La situazione

Imperia, il 18 luglio assemblea pubblica per denunciare la violenza nei confronti della polizia penitenziaria

Il carcere di Imperia è uno degli istituti penitenziari della Liguria caratterizzato da una carenza d’organico inaccettabile

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Imperia. C’è riottosità alle regole nelle carceri liguri e la polizia Penitenziaria è subissata da un particolare clima di violenza. Lo dichiara il SAPPe della Liguria che abbina un ulteriore elemento negativo per l’attività della Polizia Penitenziaria per la sicurezza delle carceri liguri. Un sistema che necessita di rivisitazione, commentano, oggi il poliziotto è troppo esposto all’aggressività della popolazione detenuta che, a loro volta, subiscono l’assenza di interesse verso i loro problemi, spesso costretti a condividere i loro spazi con detenuti problematici la cui detenzione è sconsigliabile, come i soggetti psichiatrici.

Abbiamo già inoltrato molte segnalazioni sia agli uffici regionali che a quelli romani senza ottenere nessuna risposta o alcuna reazione. Su Imperia registriamo un aumento della popolazione detenuta oggi 90 reclusi, ma non è questo il dato preoccupante, – afferma il SAPPe –ma la diminuzione del personale di polizia, oggi in carenza di 25 unità, segnaliamo che ultimamente già 6 poliziotti sono andati in pensione ed altri 3 andranno tra pochi mesi, aggiungiamo l’insufficiente presenza di medici per la gestione di detenuti. A tutto ciò corrisponde il disinteresse da parte dei vertici il che ci fa dubitare della loro utilità. L’ultimo evento ha messo in crisi il sistema sicurezza dell’istituto quando un detenuto con problemi psichiatrici si è autoleso necessitando del ricovero in ospedale. Per garantire la continuità del servizio è stato necessario richiamare da casa il personale che aveva appena terminato il turno di servizio.

Sul cosa fare il Sappe ha le idee chiare: manifestazioni pubbliche iniziando da Imperia che rappresenta uno dei sei istituti della Liguria caratterizzato da una carenza d’organico inaccettabile, dove il personale non può godere delle ferie, dove si riversano gli arrestati di una parte della provincia di Savona, priva di carcere, sino al confine con la Francia.
Una serie di negatività che innescano la protesta del SAPPe: si inizia quindi il 18 Luglio con un’assemblea pubblica davanti al carcere di Imperia dove denunceremo lo sconcerto della gestione del carcere con un direttore part time. Nello stesso giorno il personale diserterà la mensa di servizio quale ulteriore forma di protesta.

Ma non possiamo fermarci ad Imperia. Sanremo è già in stato di agitazione con il personale che si astiene dalla mensa, toccheremo l’istituto di Genova Marassi, più problematico della Liguria, dove oltre alle aggressioni subite dal personale, perdurano gli eventi critici senza che la Direzione ponga interventi seri per l’incolumità del personale.
Bisogna iniziare a dire basta con i fatti. Ci sta bene il reato di tortura ma qualcuno deve pur domandarsi come si fa a gestire un carcere come Imperia con solo tre agenti per turno, come si potrà intervenire in caso di urgenza. Con che coraggio si accuserà il poliziotto che subisce la negatività del sistema e, forse, anche col timore di essere accusato di tortura.
La polizia Penitenziaria della Liguria, secondo il SAPPe, subisce una violenza psicologica che rasenta il limite di sopportazione. Allora chiediamo chi è il torturato e chi il torturatore.
Martedi 18 dalle ore 10 assemblea pubblica davanti al carcere di Imperia con conferenza stampa – conclude il SAPPe –

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