Il processo

Ventimiglia, aggrediscono e rapinano una donna: rimangono in carcere due stranieri irregolari

Erano stati arrestati all'alba di ieri dalla polizia

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Imperia. Rimangono in carcere in attesa della prossima udienza i due sedicenti algerini arrestati ieri dalla polizia a Ventimiglia. Di fronte al giudice Alessia Ceccardi hanno dovuto rispondere dei reati di rapina aggravata e resistenza a pubblico ufficiale.

LA VICENDA

All’alba di ieri , in Largo Torino a Ventimiglia, gli agenti della polizia del del Commissariato e di reparti di rinforzo hanno arrestato in flagranza del reato due uomini di sedicente nazionalità algerina che poco prima avevano aggredito a scopo di rapina una donna.

Pochi istanti prima, in prossimità dell’incrocio con via Cavour, due donne che si dirigevano verso la stazione ferroviaria per recarsi al lavoro erano state avvicinate dagli stranieri che avevano tentato di strapparle di dosso la borsa ad una delle due, cittadina romena.

Quest’ultima aveva fatto resistenza con forza, ma tuttavia era stata trascinata a terra ferendosi. Riporterà lesioni guaribili, secondo il referto medico, in 30 giorni. Le urla di aiuto della vittima e della sua amica, che aveva assistito spaventata al fatto, erano state udite dal responsabile da un poliziotto in servizio che si gettava subito all’inseguimento di uno dei due rapinatori che fuggiva in direzione di via Tenda. La fuga terminava nei pressi del passaggio a livello dove l’uomo veniva bloccato e arrestato.
Nel frattempo sopraggiungeva la Volante della polizia che, in pochi secondi , riusciva ad intercettare anche il secondo rapinatore introdottosi all’interno di un bar della zona per eludere le ricerche. ll’interno del pubblico locale l’uomo opponeva resistenza agli agenti. Il capopattuglia veniva colpito ad un fianco da una sedia scagliata con forza contro di lui dal cittadino algerino che ciononostante veniva poi neutralizzato e sottoposto ad arresto. Quest’ultimo sarà poi imputato anche per il reato di resistenza a Pubblico Ufficiale. Saranno 15 i giorni di prognosi per l’operatore di Polizia che al termine dell’azione era costretto a recarsi in ospedale per verificare di contusioni toraciche e distorsione cervicale.
La Polizia prestava anche i primi soccorsi alla vittima che veniva accompagnata al punto di primo soccorso dell’ospedale di Bordighera dove i sanitari accertavano lesioni guaribili in 30 giorni e riferivano un quadro clinico contrassegnato da distrazione cervicale, escoriazioni diffuse e stato ansioso. Il fulmineo intervento contemporaneo di due pattuglie della polizia, coordinate dal dirigente Saverio Aricò, nell’istante stesso dell’aggressione danno la misura dell’impegno senza sosta profuso nel presidiare la città con servizi di natura preventiva e, come nel caso odierno, repressiva.
Solo 6 giorni fa un’azione altrettanto impegnativa efficace e risolutiva, peraltro portata a segno dai medesimi operatori di Polizia, in occasione della rapina perpetrata da due cittadini afghani, entrambi sottoposti a fermo di indiziato di delitto, in danno di un loro connazionale alla foce del fiume Roya.
Al termine i due uomini, D.B. nato nel 1994 e B.M. nato nel 1990, venivano accompagnati in ufficio e sottoposti a ulteriori controlli sull’identità. Entrambi senza fissa dimora in Italia, risultavano già sottoposti a controllo di Polizia e ad espulsione solo pochi giorni prima, in Sardegna dove erano appena sbarcati. Ad entrambi rimanevano ancora pochi giorni per ottemperare all’ordine del Questore di Cagliari di abbandonare il Territorio Nazionale. Ascoltata a lungo negli uffici di Polizia l’amica della vittima, testimone dei fatti.

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