I retroscena

Imperia, una sfilza di precedenti, tra cui il sequestro di persona: ecco chi sono i tre uomini arrestati dai carabinieri

Già noti alle forze dell'ordine, questa volta i tre rischiano una condanna pesante

Massimo Stella

Imperia. Un curriculum criminale “notevole”, quello dei tre uomini arrestati questa mattina dai carabinieri del nucleo operativo di Imperia, al comando del tenente colonnello Pier Enrico Burri. I fratelli Luca e Franco Liberato e il bordigotto di nascita Massimo Stella (foto) accusati di aver messo a segno sedici colpi nella provincia di Imperia e due in quella di Savona non sono nuovi alle forze dell’ordine.

Già nel 2012, l’allora 27enne Massimo Stella era finito nei guai per aver tentato di depredare la colonnina self service di un distributore di carburante Agip di Piacenza. Stella, nato a Bordighera nel 1985, già cinque anni fa era residente a Broni, in provincia di Pavia, e iniziava ad esercitarsi in quello che sarebbe diventato il suo “mestiere” una volta adulto. In quell’occasione, però, il piano che il 27enne aveva organizzato con l’ausilio di due complici romeni, Toader Savu (23 anni) e Adrian Sandu (26 anni), era saltato: oltre alla colonnina self service, i tre malviventi avevano infatti trovato ad attenderli i carabinieri che, da una decina di giorni, li tenevano d’occhio.
Per il tentato furto aggravato in concorso, Massimo Stella, che già all’epoca aveva precedenti per furto e per droga, era stato condannato a un anno e due mesi di carcere.

Precedenti più “pesanti”, quelli di Franco Liberato, 34 anni. Nel 2015, l’uomo era stato condannato a quattro anni e mezzo di reclusione per aver picchiato, sequestrato e costretto ad avere rapporti sessuali con lui la sua ex. La donna, che aveva avuto una relazione di poche settimane con il giovane, era stata legata al letto e rapinata di bancomat e codice pin, con i quali Liberato aveva effettuato diversi prelievi.

Anche il fratello di Franco, Luca Liberato, non è nuovo alle forze dell’ordine. Nel 2010, l’allora 25enne residente a Broni, era iscritto ad un istituto tecnico di Pavia. Ma non era uno studente qualsiasi. Oltre ad essere “fuoricorso”, il giovane stava già scontando una condanna agli arresti domiciliari per una rapina avvenuta a Piacenza ed era in attesa del processo d’appello. Essendo ancora studente, però, aveva ottenuto il permesso di frequentare la scuola. I permessi particolari ottenuti per dedicarsi allo studio, Luca Liberato li utilizzava in altri modi: quando le forze dell’ordine lombarde hanno scoperto che il giovane “bigiava” la scuola, lo hanno arrestato per evasione. Ma non finisce qui: il 25enne, tradotto in caserma, aveva iniziato a dare in escandescenze, arrivando a danneggiare anche la porta della camera di sicurezza.
Nel 2013, Liberato era tornato in carcere per aver commesso furti in abitazione.

Ora i tre malviventi che avevano unito le “competenze” acquisite nel tempo, dovranno rispondere del reato di associazione per delinquere finalizzata a reati contro il patrimonio, oltre a quello di furto aggravato in concorso.

 

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