Cervo. A Cervo i “nomoi”, o leggi musicali, si sono scolpiti nella memoria di ognuno, come tanti aedi. Essi hanno seguito le vie primitive del canto degli uccelli, del vento fra le fronde di pini e ulivi, della brezza di mare, fra le vele delle coralline.
Oggi splendono come tante scaglie d’oro degli astri, tra echi di note in suoni che ne rivelano l’anima. È l’armonia ospitante in ogni piega e segnalibro, dei suoi spartiti aborigeni.
A Cervo si raccoglie amore e desiderio, come lezione di musica, che ne accompagna accordi fieri ed allegri.
Cervo è col suo patrimonio, omaggio agli Ospiti di rapporti melodici.
Cervo è nave col suo ponte di comando, quale palcoscenico, per “stelle consapevoli” che fanno a gara per essere parte di questo suo firmamento, guidati dalla sua “stella”.
Grazia e bellezza resteranno sempre faro e braccia tese di porto. Sentiamoci tutti equipaggio, indossandone il cuore in tutta sobrietà: “Una volta a Cervo, sempre Cervo”.
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