Civezza. La storia di “Penelope” e “Spritz” raccontata da Vittorino Biglia, impiegato non vedente che da Torino si sposta spesso a Civezza con la famiglia, è finalista al premio letterario internazionale “Speciale infanzia” edizione 2017.
Un racconto scritto in cinque mesi da Biglia che la giuria ha ritenuto idoneo alla pubblicazione ed è stato inserito nell’omonima antologia che sarà divulgata nella scuola dell’obbligo. Biglia è stato invitato alla cerimonia di premiazione che avverrà il 23 giugno alle 17 presso la biblioteca “Rugantino” a Roma alla presenza di Dacia Maraini.
“Ho scritto molte cose grazie all’ispirazione avvenuta nei momenti difficili che ho attraversato ed affrontato e che non abbiamo ancora superato del tutto – dice Vittorino Biglia – e il risultato ottenuto premia lo sforzo compiuto in questi cinque mesi”. La storia è stata scritta a quattro mani da Vittorino Biglia e dalla poetessa Mariella D’Ippolito. In questo elaborato hanno volutamente e fortemente voluto interpretare chi nella fiaba parla in prima persona, precisamente Penelope cane guida per ciechi esonerato da circa poco più di 1 anno e mezzo in quanto è divenuta ormai cieca a causa di una rara malattia che colpisce la retina nei cani in giovane età e per ironia della sorte come per simbiosi è la medesima malattia che è affetto Vittorino non vedente…Non è stato facile perché Il testo non doveva superare i seimila caratteri…
Quindi la trama, continua, raccontata da Penelope è molto forte per il suo contenuto a volte è triste a volte è ironica… e da tutto il quanto traspare che durante la guida con Vittorino risulta molto contenta per i complimenti ricevuti ripetutamente dal suo padroncino.. Penelope allora sentendosi elogiare dal cieco, che ripete: sei molto bella!… non riesce a comprendere se le viene detta la verità? Però pensa che la bellezza non è solo quella che si vede con gli occhi, i non vedenti percepiscono la bellezza dell’anima. Infine quando arriva il secondo cane guida Spritz in aiuto a Penelope,chela invita a giocare con lui per cercare di distrarla …. Penelope capisce molto presto che lui era entrato nella famiglia per accudire lei e Vittorino e questa cosa le riempie il cuore di gioia. Conclude Penelope Ma come fa un cane a capire tutto? È intelligente come un uomo? Io non lo so però lo è per davvero! Con l’arrivo di un cane guida, Spritz, La nostra vita da allora è cambiata. Con l’aiuto del cane guida io e Vittorino siamo in grado di fare tutto e con Spritz siamo una cosa sola. Anzi, noi tre siamo diventati inseparabili. E la vita è bella anche così. Basta vederla con gli occhi di chi ci vuole bene.
Il racconto è motivato dagli autori per portare a conoscenza la realtà del cane guida e tutte le problematiche che si affrontano nei vari percorsi nel quotidiano con il cane guida in una società che attualmente è molto distratta…..Pertanto l’intento degli Autori è di far conoscere ai nostri amici bambini la realtà del cane guida per ciechi poiché moltissime volte non viene riconosciuto.
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