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Biffi: “Temo i calci piazzati, domenica a fare la differenza sará la testa”

Ai miei ragazzi ho chiesto la giusta tensione ma al contempo serenità.

roberto biffi

Non sarà in panchina nella partita che vale una stagione. La squalifica di due giornate rimediata all’ultima di campionato impedirà a Roberto Biffi, allenatore dell’Ospedaletti, di dare indicazioni ai suoi da vicino.
“Ma dalla tribuna farò sentire la mia presenza –commenta– Ho a che fare con ragazzi di grande esperienza quindi non credo che la mia ssenza in panchina possa pesargli, non potrò dare le stesse indicazioni che potrò dare dalla tribuna ma loro sanno ciò che devono fare e come ragiono.”

Come mai si è scaldato tanto in quella partita che in realtà non contava nulla ai fini del campionato?
(D&G ed Ospedaletti erano già matematicamente qualificate per la finale playoff e sono scese in campo squadre rimaneggiate, ndr)

Non mi andava di perdere l’ultima partita della stagione, sebbene non significasse nulla. Mi sono arrabbiato per questo. L’arbitro poteva prendere decisioni più corrette.

Nonostante appunto domenica scorsa abbiate giocato proprio contro la Dianese&Golfo, quel match non è stato un test e non è stato indicativo perché avete entrambi giocato con l’un buon 70/80% di giocatori della juniores, però vi conoscete bene…

È una squadra da non sottovalutare e da prendere con le giuste pinze, altrimenti rischieremmo di vanificare il lavoro fatto finora. Si parla sempre giustamente dell’Alassio per i traguardi incredibili raggiunti, ma se andiamo a vedere noi non siamo stati tanto da meno. E la D&G ha fatto un gran campionato.

Avrete a disposizione due risultati su tre, ma il calcio insegna che giocare per il pareggio è la strada migliore per uscire sconfitti…

Se dovessimo giocare pensando di avere i due risultati vorrebbe dire non aver capito niente. Non si gioca per difendersi, fisicamente stiamo bene, lavoreremo solo sui dettagli questa settimana perché lavorare tanto ora non porterebbe più a niente, oltrettutto è arrivato il caldo.

Se potesse togliere un giocatore alla D&G per questa finale, chi toglierebbe?

Non sono mai stato abituato a giudicare guardando a un giocatore solo. Credo che Sardo la pensi come me, non puoi dire toglierei questo o quello, toglierei merito agli altri, sono forti come gruppo in tutti i reparti e sono sempre passati in vantaggio con noi negli scontri diretti.

Cosa potrebbe decidere questa partita?

Sono gare che si giocano sul filo mentale. Ai miei ragazzi ho chiesto la giusta tensione ma al contempo serenità. Ho esperienza di playoff quindi so bene cosa si prova. Ne ho giocato 6-7 da giocatore e conosco bene le sensazioni. Credo che il risultato dipenderà da molti fattori, clima compreso.

Cosa teme?

Temo sempre i calci piazzati, perché sono quelli in cui si dovrebbe essere più concentrati e preparati e invece temo spesso che i miei si rilassino e arrivi il gol. Spero in una gara piacevole in cui si vedrà del bel calcio. La presenza della terna mi fa confidare in un buon operato dell’arbitraggio. E che vinca il migliore.
Ma non dimentichiamo che è sempre una partita di calcio. Dovremmo essere solo che felici di poter giocare queste partite, speriamo di divertirci e far divertire!

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