In trincea

Vertenza balneari, le Donnedamare chiedono ai Comuni di intervenire presso l’Anci

Ed è stato elaborato anche un testo per una petizione popolare

bettina bolla

Imperia. “Siamo preoccupate dell’improvvisa e rischiosa accelerazione, di questi giorni, dell’attuale disegno di legge delega del 27 gennaio scorso sul riordino delle concessioni demaniali marittime, ora in discussione alla Camera, perché verte unicamente sulle evidenze pubbliche nell’ossequio di alcune norme europee irrispettose dell’economia balneare italiana composta in maggioranza da piccole imprese familiari”. Lo si legge in una nota dell’Associazione Donnedamare che  hanno chiesto ai Comuni costieri di intervenire presso l’Anci per promuovere riunioni e giungere ad una posizione concordata e condivisa di tutela delle specificità balneari italiane e dei vari territori, non solo romagnoli.

Invitano gli stessi Comuni a chiedere un’audizione alla Camera dei Deputati, presso la Commissione Finanze che si sta occupando della Legge Delega in materia di applicazione della Direttiva Bolkestein, a salvaguardia delle tipiche micro-imprese familiari locali, fortemente radicate sui territori, che rischiano di scomparire perdendo il lavoro e innescando ulteriori e gravi problemi socio-economici e quindi di sostenere e sottoscrivere la petizione popolare per l’esclusione definitiva delle concessioni demaniali marittime ad uso turistico ricreativo dalla Bolkestein affinché il Governo si impegni in tal senso e con ogni iniziativa nei confronti dell’Unione Europea.

Al tempo stesso viene ricordato che i due presunti meccanismi di tutela previsti, riguardanti il “valore commerciale” e la “professionalità” sono stati già respinti dalla Commissione Europea, nel corso dell’incontro tra il sottosegretario Sandro Gozi e la funzionaria Lowri Evans tenutosi il 26 luglio 2016.

Questo il testo della petizione popolare

 

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