Quel calabrone asiatico che mette in crisi gli apicoltori della Riviera

30 aprile 2017 | 07:01
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Quel calabrone asiatico che mette in crisi gli apicoltori della Riviera

Fino al dicembre, in tutta la provincia di Imperia, erano attivi 239 apicoltori con 5.213 alveari

Imperia. Il calabrone asiatico è già presente nell’Imperiese in modo stabile e sono già state effettuate numerose catture a Latte, Dolceacqua, Ospedaletti, Airole. Anche se il primo nido di vespa velutina era stato individuato da un apicoltore di Vallecrosia.

La vespa velutina è sicuramente l’insetto più temuto dagli apicoltori della Riviera di Ponente: la produzione è fortemente a rischio.  Il motivo è presto detto. Le api da miele vengono predate in volo quando tornando tentano di entrare nell’alveare dove le attende la vespa velutina che vola in “hovering” come un elicottero e le aspetta dando la schiena alla porticina dell’alveare. Il calabrone è arrivato quasi certamente dalla Francia che ha colonizzato in diverse aree del Paese.

La Regione Liguria è attenta al problema. “Grazie al progetto europeo Life Stop Vespa 2015-2019 è stata infatti formata e attivata una squadra di esperti – dice a questo proposito l’assessore all’Agricoltura Stefano Mai –  Solo nel 2016 è stato possibile localizzare e neutralizzare oltre 4oo nidi e le operazioni – assicura Mai – proseguono col massimo impegno e soprattutto con un monitoraggio continuo del fenomeno sensibilizzando gli apicoltori e la popolazione in generale”.

In tutta la regione sono oltre 1.700 gli apicoltori. La maggiore concentrazione (i dati sono riferiti al dicembre scorso) si riscontra nella provincia di Genova (765 apicoltori, il 44% del settore a livello regionale, con 12.413 alveari), segue la provincia della Spezia (392 apicoltori e 5.863 alveari), Savona (356 apicoltori e 5.769 alveari), Imperia (239 apicoltori e 5.213 alveari). L’83% degli apicoltori liguri ha meno di 20 alveari.